di Michele Vidone 

È in via di adozione il decreto di riparto di 60 milioni di euro, riferiti al periodo 2025-2027, destinati alle Regioni per finanziare interventi di depurazione e riuso delle acque reflue affinate. Lo rende noto il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), spiegando che le risorse sosterranno progetti presentati dai gestori del servizio idrico integrato e realizzati attraverso accordi di programma tra Regioni e Mase.

“Rafforziamo l’impegno per una gestione sostenibile delle risorse, promuovendo soluzioni strutturali per contrastare la scarsità d’acqua e migliorare l’efficienza del servizio idrico su tutto il territorio nazionale”, sottolinea il viceministro Vannia Gava, evidenziando il valore strategico degli interventi in un contesto segnato da cambiamenti climatici e stress idrico.

Il riparto delle risorse è stato definito sulla base di criteri che tengono conto della popolazione residente e della superficie territoriale. Alla Campania andranno 5,3 milioni di euro, mentre la quota più alta è destinata alla Lombardia con 8 milioni. Seguono Sicilia (5,5 milioni), Lazio (4,8), Piemonte (4,6), Emilia-Romagna (4,5), Puglia e Veneto (4,4 ciascuna) e Toscana (4 milioni).

Quote più contenute sono previste per le altre Regioni: Abruzzo 1,7 milioni, Marche 1,6, Liguria e Friuli-Venezia Giulia 1,3, Umbria 1,2, Basilicata 1,1, Calabria 2,5, Sardegna 2,9, Molise 0,5 e Valle d’Aosta 0,3 milioni. Le risorse, conclude il Mase, rappresentano un tassello importante per potenziare il riuso delle acque depurate e rafforzare la resilienza del sistema idrico nazionale.

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