Di Angelo Tortora
Sovraffollamento e suicidi oggi sono una “emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi e a cui porre fine immediatamente”; una delle soluzioni “che chiediamo noi Garanti è una liberazione anticipata speciale, portandola dagli attuali 45 giorni ogni sei mesi a 75 e un provvedimento deflattivo immediato come fu fatto dal Governo Berlusconi nel 2003 e nel 2010″. A richiamare l’attenzione su un problema cronico in tutta Italia, è il portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale e garante regionale per la Campania, Samuele Ciambriello, in una mobilitazione nazionale che a Napoli si è svolta davanti all’ingresso del Tribunale nel piazzale Cenni e di fronte al carcere di Poggioreale. I detenuti presenti in Italia – ha sottolineato Ciambriello – sono 62.723 mentre i posti disponibili sono 46.706. In Campania sono 7.571 a fronte di 5.497 posti e a Poggioreale 2.066 detenuti su una capienza di 1.300”. Tale criticità è dovuta anche all’attuale inagibilità di diverse camere di pernottamento e, in alcuni casi, di intere sezioni detentive. Altro dato significativo: in Italia i detenuti presenti con una pena inflitta e residua da 0-1 anni sono 9.261 (in Campania 904). “Siamo anche qui a manifestare per chiedere al Governo due cose: fare un provvedimento deflattivo come fece il Governo Berlusconi nel 2003 e nel 2010 e per chiedere la liberazione anticipata speciale: invece di dargli (ai detenuti – ndr) 45 giorni ogni sei mesi portarli a 75 giorni. L’abbiamo fatto durante il Covid, lo abbiamo fatto in Italia quando la Corte europea dei diritti dell’uomo ci ha sanzionato”. Tra le note dolenti “anche la mancanza di agenti di polizia penitenziaria ed educatori, medici, pedagogisti, educatori”. Il presidio è stato organizzato dal Garante regionale dei detenuti e da quello comunale, don Tonino Palmese, insieme alla Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli, alla Camera Penale di Napoli, al Movimento Forense e all’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord. Tra i presenti anche padre Alex Zanotelli, il presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero, il consigliere regionale Pasquale Di Fenza, associazioni, familiari dei detenuti.
Di Fenza, “il carcere non può essere una discarica sociale: c’è bisogno di un impegno politico forte e immediato per difendere i diritti umani anche dietro le sbarre”
“Questa mattina ho partecipato a una visita istituzionale al carcere di Poggioreale su invito del Garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, insieme al Presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero e a don Tonino Palmese. L’iniziativa, dal titolo eloquente ‘Non c’è più tempo! Bisogna fermare la strage di vite e di diritti nelle carceri italiane’, ha acceso ancora una volta i riflettori sulle condizioni in cui versano le nostre strutture penitenziarie. Quello che ho visto conferma purtroppo una realtà che denunciamo da tempo: sovraffollamento, precarietà strutturale e carenza di personale rendono il carcere un luogo di sofferenza più che di rieducazione”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale della Campania Pasquale Di Fenza, capogruppo di Per – Azione. “C’è bisogno – aggiunge – di un impegno politico forte e immediato per difendere i diritti umani anche dietro le sbarre. Nessuno deve essere lasciato indietro, nemmeno chi ha sbagliato. Il carcere deve tornare a essere luogo di recupero, dignità e reinserimento sociale, non una discarica dove si perdono vite e speranze”.