Un lenzuolo giallo con la scritta “Basta Scarichi” e un grande gabinetto stilizzato campeggiava questa mattina sull’isolotto davanti alla Gaiola. Con questa azione simbolica, Greenpeace ha scelto di affiancare la protesta dell’area marina protetta contro il progetto del Comune di Napoli che prevede l’installazione di un secondo scarico a mare in caso di forti piogge.
L’iniziativa, che si inserisce nella lunga battaglia condotta dai gestori dell’area protetta, mira a fermare quello che viene considerato un grave rischio ambientale per uno dei luoghi più preziosi della costa napoletana. Secondo il piano comunale, infatti, in condizioni di maltempo le acque reflue provenienti dalle abitazioni di Posillipo potrebbero essere sversate direttamente nel mare della Gaiola, compromettendo l’ecosistema locale.
Contro il progetto è stato presentato un ricorso al TAR, mentre si attende la pronuncia definitiva. Greenpeace ha dichiarato il proprio sostegno all’azione portata avanti da Maurizio Simeone, direttore dell’area marina, che da tempo denuncia il pericolo di nuovi scarichi in una zona che dovrebbe essere invece tutelata e valorizzata.
Il finanziamento del progetto proviene dai fondi del Pnrr, ma ambientalisti e cittadini chiedono una revisione del piano, affinché vengano trovate soluzioni alternative che non mettano a rischio la qualità delle acque e la biodiversità marina. La protesta di oggi è solo l’ultima di una serie di iniziative che puntano a salvaguardare uno degli angoli più suggestivi e fragili del Golfo di Napoli.