Scontro politico in Regione Campania sul tema dell’educazione affettiva nelle scuole. A puntare il dito è Bruna Fiola, presidente della Commissione Politiche Sociali e consigliera regionale del Partito Democratico, che accusa l’assessora all’Istruzione Lucia Fortini di aver eluso il percorso legislativo istituzionale e il ruolo del Consiglio regionale.
Al centro delle polemiche, la pubblicazione di un avviso pubblico da 2 milioni di euro, rivolto agli istituti scolastici e destinato a finanziare progetti legati all’educazione affettiva, proprio mentre la Commissione competente approvava una proposta di legge sullo stesso argomento. Il bando, sottolinea Fiola, è stato diffuso “senza che fosse stata ancora pubblicata la relativa delibera di giunta”.
“È un atto gravissimo e uno sgarbo istituzionale – ha dichiarato Fiola in una nota –. Fortini era perfettamente a conoscenza del provvedimento in discussione, avendo partecipato sia alla mobilitazione istituzionale del 18 giugno, convocata dopo il femminicidio di Martina, sia alla Commissione del 27 giugno in cui la legge è stata incardinata. Nonostante ciò, ha scelto di procedere per conto proprio, pubblicando un bando praticamente identico nei contenuti al testo in itinere, come dimostra chiaramente l’articolo 2 dell’avviso”.
Secondo la presidente della Commissione, il comportamento dell’assessora rappresenta “l’ennesima fuga in avanti” e un esempio di “metodo personalistico” che eviterebbe il confronto democratico con il Consiglio regionale. “Non è la prima volta – aggiunge Fiola –. Fortini agisce da sola, aggira il percorso legislativo, usa la gestione dei fondi per mettere in campo iniziative spot, mentre avrebbe potuto lavorare a una legge condivisa, efficace e duratura”.
Fiola critica anche l’approccio comunicativo dell’assessora: “Ha preferito in questi anni la visibilità ai contenuti, i selfie alle politiche strutturate. Programmi come Scuola Viva funzionano solo grazie al lavoro e all’impegno dei dirigenti scolastici e dei docenti, non certo per l’autopromozione dell’assessora”.
Infine, la consigliera dem lancia un affondo anche sul piano politico: “Trovo paradossale che Fortini, che tanto tiene a essere chiamata ‘assessora’, oggi dica che si candiderebbe a governatrice solo se glielo chiedesse De Luca. Ma non è proprio questo il sistema da superare? Quello in cui le donne entrano in politica solo su investitura maschile o per riempire le quote?”.