Mentre la comunità continua a elaborare il lutto per la tragica uccisione di Martina Carbonaro, la 14enne assassinata dall’ex fidanzato ad Afragola, l’avvocato della famiglia, Sergio Pisani, ha depositato un’istanza alla Procura di Napoli Nord per chiedere l’identificazione e la denuncia del dirigente comunale responsabile dell’area dove è stato ritrovato il corpo della ragazza. Secondo il legale, quel luogo – un sito di proprietà comunale formalmente riconducibile a un’area dismessa, oggi trasformata in cantiere pubblico con fondi PNRR – era completamente privo di recinzione, controllo o qualsiasi misura di sicurezza. “L’autore dell’omicidio ha potuto condurre indisturbato la vittima all’interno del sito, sfruttandone la totale accessibilità”, scrive Pisani, sottolineando l’assenza di vigilanza e l’obbligo giuridico, da parte dell’amministrazione, di impedire un uso improprio di quello spazio.

Il legale evidenzia che la gestione dell’area rientra in un progetto di riqualificazione urbana finanziato con fondi pubblici, che comporta “precise responsabilità gestionali” in capo ai dirigenti del Comune di Afragola. Per questo motivo, la famiglia Carbonaro chiede che venga fatta piena luce anche sul versante delle responsabilità amministrative, affinché tragedie del genere non trovino più terreno fertile nell’abbandono e nella negligenza.

Nel frattempo, la città di Napoli ha fatto sentire la propria vicinanza alla famiglia con uno striscione comparso ai Quartieri Spagnoli che recita: “Alla famiglia Carbonaro, stretti e solidali”. Il gesto è stato accolto positivamente dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha incontrato i genitori di Martina per esprimere solidarietà. Tuttavia, lo stesso Borrelli ha denunciato una situazione gravissima: la famiglia della giovane sarebbe stata bersaglio, nelle ultime ore, di insulti e offese diffuse attraverso i social.

Uno degli episodi più gravi riguarda un video pubblicato su TikTok, nel quale l’autore – con parole di estrema volgarità – ha accusato i genitori della vittima della sua morte, sfociando in insulti anche contro tutti i Meridionali, definiti “popolo ignorante e inferiore”. Il padre di Martina, accompagnato dall’avvocato Pisani, ha già sporto querela contro il responsabile.

“Siamo all’assurdo – ha commentato Borrelli – due genitori che hanno perso la figlia in un modo così tragico devono anche subire insulti e accuse infamanti. È inaccettabile. Questi comportamenti vanno perseguiti a norma di legge, per rispetto della memoria di Martina e del dolore di chi le ha voluto bene”.

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