“La repressione non basta se non c’è prevenzione”. È un messaggio netto quello lanciato da Elly Schlein sul tema dei femminicidi, intervenendo ad Agorà su Rai3. La segretaria del Partito Democratico ha sottolineato l’urgenza di partire dalle scuole per contrastare la cultura del possesso, che – avverte – “sta attecchendo tra i più giovani”. Serve quindi una “grande battaglia culturale” fondata sull’educazione al rispetto e alla parità di genere.

Nel corso della trasmissione, Schlein ha affrontato anche il tema dei referendum dell’8 e 9 giugno, ribadendo il suo sostegno alla campagna: “Votare convintamente 5 sì”, ha detto, indicando tra le ragioni principali la necessità di riformare leggi sul lavoro che oggi non garantiscono la reintegrazione a chi viene licenziato ingiustamente nelle piccole imprese, e la battaglia per i diritti di cittadinanza, ricordando come “molti ragazzi nati in Italia non si vedono ancora riconosciuta la cittadinanza”.

Sul fronte della comunicazione, la leader dem ha duramente criticato la Rai per la scarsa copertura dei temi referendari. “È vergognoso il grande silenzio del servizio pubblico – ha dichiarato da Firenze –. Il governo cerca di piegare la Rai ai propri interessi. Non deve dirci come votare, ma su cosa si vota”.

Schlein ha poi ribadito il suo impegno per l’unità del centrosinistra. “Sono testardamente unitaria perché lo chiede la nostra gente, su un programma condiviso”, ha affermato, richiamando i successi di coalizione ottenuti a Genova, Ravenna e Assisi, e rilanciando lo sforzo per replicarli nei prossimi ballottaggi.

Infine, sul conflitto in Medio Oriente, ha annunciato la partecipazione del Partito Democratico alla manifestazione in programma il 7 giugno a Roma, insieme a M5s e Avs. “Vi aspettiamo tutti in piazza – ha detto – per fermare il massacro dei civili in corso a Gaza e dire basta ai crimini del governo Netanyahu”. L’invito è chiaro: “Dalle 14 in piazza e poi tutti a votare per i referendum”.

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