Salvatore Borriello (classe 2006) è considerato uno dei prospetti più promettenti del Napoli, pur non avendo ancora messo piede in Prima Squadra. Del resto, il Primavera2 resta una vetrina importante, a cui molti diesse guardano con estrema attenzione. In tal senso, dal mercato giunge un segnale significativo. Secondo le indiscrezioni dei “soliti” esperti l’esterno azzurro potrebbe presto diventare protagonista di uno scippo clamoroso: c’è praticamente mezza Lega Pro sulle sue tracce. Un’operazione che potrebbe perfezionarsi a parametro zero. Però così lo obbligherebbe a mantenere altrove le promesse palesate nei suoi anni giovanili, lui che è legato indissolubilmente a questi colori, essendo entrato a Castelvolturno che era un Esordiente, facendo poi tutta la trafila nel vivaio.

Borriello è stato l’indiscusso eroe della semifinale playoff contro il Como, battezzato con una doppietta. In nessun modo i lariani sono riusciti a porre rimedio alla minaccia proveniente dal lato sinistro del campo. Baricentro basso, fondamentali educatissimi (è un destro che gioca a piede invertito, ma calcia indistintamente con entrambi i piedi) e movenze alla Lorenzo Insigne, col pallone incollato agli scarpini, nella metà campo altrui, diventa una iattura per i difensori. Specialmente quando prende posizione alla massima ampiezza, e poi stringe, sterzando verso l’interno, per puntare, proteggendosi in corsa, nascondendo la sfera all’avversario. Inizialmente, Dario Rocco lo schierava da sottopunta, visto che l’half space mancino era appannaggio di Matija Popović. Nella post-season, la squalifica della stellina serba ha costretto l’allenatore a ripensare le gerarchie, spostando Borriello nello slot a lui più congeniale. Venendone ampiamente ripagato. Del resto, le statistiche stagionali lo gratificano in termini di gol (5) e assist (8).

Insomma, ci sono tutte le premesse affinché Borriello diventi uno dei leader tecnici ed emotivi della Primavera, che la prossima annata sarà impegnata sul doppio fronte, campionato di “A” e Youth League. Sempreché, sia ben inteso, resista alla tentazione di cambiare aria.

Resistere alle tentazioni

Il punto centrale dell’intera faccenda rimane proprio questo: la politica della società partenopea in tema di primo contratto da professionista offerto ai ragazzi cresciuti nel vivaio è molto spartana. Talvolta il Napoli preferisce rischiare di perdere il giocatore a parametro zero, piuttosto di legarlo preventivamente alla maglia azzurra, con un vincolo pluriennale. Scelta rispettabilissima, messa in atto con consapevolezza. Alla Filmauro non hanno mai avuto ripensamenti; la considerano l’unica via percorribile sulla strada del successo. E due scudetti in tre anni certificano la bontà di tale idea.

Nondimeno, esistono realtà calcistiche di altissimo livello, pensiamo ad esempio alla Juventus, che incassano cifre impensabili facendo business con gli Under. Un caso limite, nel panorama della Serie A. Tuttavia, la filosofia che ha ispirato il progetto “Next Gen”, e Giovanni Manna dovrebbe saperlo sin troppo bene, avendolo gestito direttamente, non è affatto campata in aria. Anzi, evita che potenziali talenti in divenire, con ampi margini di crescita, possano scomparire dai radar, finendo in prestito altrove. Emigrare per fare tappezzeria diventa inutile, addirittura controproducente. Per evitare il rimpianto del grande treno che non ripassa più, meglio tenerseli vicino, allora. Monitorarne i progressi in un contesto comunque competitivo come la Lega Pro. Un passaggio intermedio, dunque, tra la Primavera ed i “grandi”, da sfruttare per completare il bagaglio di skill tecnico-tattiche, arricchendolo definitivamente grazie alla possibilità di misurarsi in un campionato vero.

Nel frattempo, sarebbe facile trasformare le aspettative in segno tangibile di fiducia, offrendo a Borriello l’opportunità di continuare il suo percorso, derubricando i tentativi di seduzione in qualcosa di effimero, troppo simile al canto illusorio delle sirene per lasciarsi davvero persuadere.

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