Di Angelo Tortora
“L’iniziativa dell’onorevole
Martusciello è una proposta del buon senso, di crescita. Al di là di un fatto religioso, il crocifisso è un fatto culturale: è come osservare un quadro, e se tu togli il quadro, togli il
museo. Il crocifisso racconta la storia di un uomo che ha dato la vita. La rimozione forzata, per me, è stato un giorno di sofferenza, un giorno buio, perché è come se volessimo cancellare i segni della nostra storia”.
Così don Luigi Merola, prete anticamorra e presidente della
Fondazione “‘A voce d”e creature”, commenta la proposta del
segretario regionale di Forza Italia in Campania Fulvio Martusciello di proporre “tra i primi atti del nuovo Consiglio regionale il crocifisso nelle scuole campane. “Al di là dell’identità, è proprio la storia dell’uomo”, aggiunge don Merola. “Anche chi non crede sa che Gesù è esistito, è presente perfino nel Corano. Non capisco chi possa sentirsi offeso da un crocifisso, che rappresenta un gesto d’amore, il dono di una vita per gli altri. È una proposta normale, di rispetto e di memoria”.
Il sacerdote sottolinea che “la politica deve ricordare la nostra storia, perché i politici non devono dimenticare di
essere cristiani, nei valori e nei gesti che tengono unito un popolo”. Infine, don Merola rivolge un appello al futuro presidente della
Regione: “Mi auguro che, oltre ai simboli, ci sia attenzione
concreta ai più deboli. Io faccio il sacerdote e vedo ogni giorno bambini che non possono permettersi neanche un quaderno. La politica deve ripartire da loro, dai bisogni reali delle famiglie”.
Suor Monia Alfieri, crocifisso non e’ motivo di divisione
“E’ una proposta sulla quale non posso
che essere favorevole”. Suor Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche e cavaliere al merito della Repubblica, interviene sull’iniziativa del segretario regionale di Forza Italia in Campania Fulvio Martusciello di proporre “tra i primi atti del nuovo Consiglio regionale il crocifisso nelle scuole della Campania”. “Non tanto e non solo per il valore che il crocifisso rappresenta per chi ha fede – prosegue suor Monia – quanto perche’ esso e’ il simbolo di un amore indiviso, per tutti gli uomini”. “Spiace che un tale simbolo di amore e di pace sia oggetto di polemiche ideologiche e divisive – aggiunge – ritengo che la presenza del crocifisso non sia motivo di offesa o mancanza di rispetto nei confronti di chi non crede. Da sempre sono convinta che la chiarezza delle posizioni sia il necessario presupposto
per un vero dialogo”. “Quante scuole paritarie cattoliche vedono tra i loro studenti ragazzi non cattolici! Problemi non ce ne sono, perche’ l’accoglienza passa dal rispetto, anche della tradizione
religiosa e culturale di un popolo. Invito tutti a cessare dal
suscitare polemiche su temi che polemiche non dovrebbero proprio
suscitare”, conclude suor Monia.