Entrano in servizio in Campania 150 nuovi medici di famiglia. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta del venerdì, spiegando che entro il prossimo anno ne arriveranno altri 170, così da colmare le carenze presenti sia nelle aree interne sia in quelle metropolitane. De Luca ha sottolineato che oggi il parco delle apparecchiature sanitarie regionali è all’avanguardia, frutto di un lavoro di adeguamento che, ha ricordato, “non era stato fatto quando governavano in Campania quelli che oggi fanno i provocatori”.

Durante la diretta, il governatore ha toccato anche il tema della campagna elettorale, definendola “ricca di folclore, demagogia e falsificazioni intollerabili”. Rivolgendosi agli esponenti di Fratelli d’Italia, De Luca ha parlato di “un attacco politico senza fondamento da parte di chi dirige il ministero della Salute da tre anni ed è responsabile della chiusura dei pronto soccorso”. “Fratelli d’Italia – ha aggiunto – non ha fatto nulla per riequilibrare i finanziamenti sanitari e portare la Campania alla media nazionale. Hanno la faccia come il bronzo”.

Il presidente ha annunciato la preparazione di un documento riepilogativo su “ciò che abbiamo trovato nella sanità regionale quando eravamo commissariati: ultimi nei Lea, nessun piano ospedaliero, nessuna programmazione per l’emergenza”. De Luca si è detto pronto ad affrontare un dibattito pubblico sulla sanità “con chiunque, anche con gli esponenti del governo e del ministero della Salute”.

Riferendosi poi al futuro della Regione dopo le elezioni, De Luca ha assicurato che “sulle politiche importanti e significative i progetti andranno avanti e non ci saranno sconvolgimenti”. Ha spiegato che la battuta con cui aveva detto “io sono a capotavola” era solo un modo ironico per tranquillizzare chi temeva cambiamenti: “Io potrò essere seduto anche al centro tavolo, ma continuerò a seguire le cose importanti”.

Nel corso della diretta, De Luca ha espresso anche solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci, vittima di un attentato a Pomezia. “La mia solidarietà a Ranucci e alla sua famiglia per un attentato gravissimo – ha detto –. Questo episodio segnala un clima pesante che si sta determinando nel nostro Paese nel dibattito pubblico e nel rapporto con l’informazione”.

Infine, il governatore ha invitato a prepararsi a “un mese e mezzo di provocazioni e falsità elettorali”. “Avremo la consolazione – ha ironizzato – di vedere tante facce sui manifesti e leggere scemenze uniche. Sarà un periodo di stupidaggini, ma io continuerò a essere impegnato sulle cose da fare”.

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