di Michele Vidone
Giuseppe Conte, presidente del M5S, è intervenuto sul palco di Atreju affrontando diversi temi politici, tra contestazioni e applausi. Sul rapporto con gli Stati Uniti ha affermato “Per me non è patriottismo andare a Washington a genuflettersi e promettere acquisti di gas liquido. Se volevate sentire altra musica, quella che sentite tutti i giorni non dovevate invitarmi”.
Sul Superbonus, Conte ha difeso il proprio operato chiamando in causa Mario Draghi e Giancarlo Giorgetti “L’obbligo vaccinale e il green pass sono stati introdotti dal governo Draghi, non da me, è stato Giorgetti ad aver gestito il Superbonus, non è il Superbonus, è la superscusa. Non mi sottraggo mai, vigliacco chiedermi conto di una misura in un momento di emergenza.”
Interpellato sull’assenza di Elly Schlein, Conte ha sottolineato “C’è anche una sedia vuota importante qui, Giorgia Meloni, poteva esserci lei da buona padrona di casa, verrà un giorno in cui faremo questo confronto”.
Sulla riforma elettorale, Conte ha chiarito che il nodo non è l’indicazione del premier ma la coerenza politica “Quando si sta al governo si fa il contrario di quello che si è promesso. Noi non siamo alleati con nessuno.”
Apre al dialogo con PD e forze progressiste solo sulla base dei contenuti “Prima il programma, il candidato verrà dopo, sulle regionali c’è un programma condiviso”.
Infine, sulla riforma della giustizia, Conte ha criticato la separazione delle carriere “Ovunque il potere politico vuole separare i Pm dagli organi giudicanti perché un attimo dopo li vuole asservire al governo di turno. Non è col sorteggio che si risolve il problema delle correnti”.
Al termine dell’intervento, Conte è stato salutato da un applauso e ha poi fatto un giro tra gli stand, scattando foto con i militanti di FdI.
