Prima di raggiungere il “Palavetro” di Pietrelcina per la presentazione dei candidati sanniti del Movimento 5 Stelle insieme a Roberto Fico, il leader Giuseppe Conte ha fatto tappa a Benevento per un breve saluto al sindaco Clemente Mastella, leader di “Noi di Centro”. Giunto a Pietrelcina, Conte ha poi fatto sosta nel convento dei Cappuccini, dove ha riabbracciato padre Sergio, frate cappuccino che conosceva da tempo e che non vedeva da anni, dai tempi in cui frequentava il convento di San Giovanni Rotondo, dove ha uno zio frate.
Nel corso dell’evento, Conte ha commentato la manovra del governo definendola insufficiente. “Il sindacato fa le sue battaglie. Noi come forza politica facciamo le nostre: questa manovra è insufficiente per le emergenze del Paese. Abbiamo la pressione fiscale più alta degli ultimi dieci anni e i salari reali che crollano come la produzione industriale”, ha detto. Secondo il leader dei Cinque Stelle, la legge di bilancio taglia sul welfare e sulla sanità, mentre l’intervento sull’Irpef è modesto e vengono stanziati oltre 20 miliardi in più per le armi.
Riguardo alla strategia elettorale in Campania, Conte ha spiegato che la scelta di non correre da soli è stata dettata dall’esigenza di non lasciare la regione alle forze di destra. “Il nostro movimento è nato sulle battaglie, sui processi politici, sui valori e principi e non contro qualcuno, come Meloni o Renzi. Se ci assumiamo delle responsabilità dovunque andiamo, dobbiamo rispondere ai cittadini per le battaglie e gli obiettivi strategici”, ha affermato.
Conte ha poi commentato le dichiarazioni del candidato di destra Cirielli, sottolineando come le destre stiano “scrivendo un libro dei sogni” sulla situazione del Paese e sui record di cui si vantano. “Non mi meravigliano queste dichiarazioni. Sono i campani che esprimeranno il voto e i conti li faremo alla fine. La verità è che gli imprenditori, i cittadini, i comitati e le associazioni ci descrivono una realtà di sofferenza e di grande disagio”, ha aggiunto.
