Tappa napoletana per Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania, che ha incontrato l’Acen, l’associazione dei costruttori edili, nella sede di Palazzo Ruffo della Scaletta. L’iniziativa, introdotta dal presidente Angelo Lancellotti e con la partecipazione dei vertici dell’Ance Campania, ha messo al centro il ruolo strategico delle costruzioni per lo sviluppo regionale. «L’edilizia rappresenta da sempre il motore dell’economia locale e nazionale. Il tessuto produttivo va ascoltato e sostenuto, immaginando corridoi di sviluppo che favoriscano crescita economica, sociale e nuove opportunità per i giovani», ha dichiarato Cirielli, sottolineando la centralità di investimenti infrastrutturali, pianificazione urbanistica, partenariato pubblico-privato e il ruolo di Napoli come traino della Campania.
Lancellotti ha evidenziato «l’attenzione di Cirielli alle tematiche della filiera delle costruzioni», ribadendo l’impegno dell’associazione nel fornire idee e proposte «per lo sviluppo sociale ed economico dei territori».
Accanto ai temi economici, la campagna elettorale del candidato del centrodestra continua a intrecciarsi con un confronto serrato con gli avversari politici. Durante un appuntamento pubblico a Pagani con il presidente del Senato Ignazio La Russa, Cirielli è tornato sulla polemica relativa all’incarico conferito in passato alla moglie, medico: «Appena viene nominato un medico, solo perché è la moglie di Cirielli si fa demagogia. De Luca l’ha insultata sostenendo che fosse troppo giovane e inesperta. Peccato che nei precedenti governi di sinistra quel ruolo fosse ricoperto da un amministrativo, un laureato in Giurisprudenza o Economia, e nessuno avesse nulla da obiettare. Nulla contro quelle lauree, ma in sanità la competenza specifica è un’altra».
Il confronto si sposta anche sui temi della sanità. In una nota, Cirielli ha accusato il candidato del centrosinistra Roberto Fico di «non conoscere la realtà della sanità campana»: «La medicina generale è una trincea. Nei prossimi anni andranno in pensione 1.200 medici di famiglia e senza una pianificazione seria rischiamo di lasciare comunità intere senza assistenza di base. Invece di offendere chi ogni giorno sopperisce alle carenze generate da dieci anni di cattiva programmazione regionale, bisognerebbe sostenere concretamente i professionisti».
Cirielli propone un rafforzamento della medicina territoriale a partire dal supporto ai medici di base: «Serve più personale amministrativo e sanitario, più infermieri e operatori socio-sanitari negli studi, e meno burocrazia per restituire tempo alla cura. In Europa un medico di base può assistere fino a 2.000 pazienti solo se ha un team efficiente. Vogliamo un modello moderno e sostenibile che garantisca un medico a ogni cittadino e definisca, con il Governo, un piano quinquennale per riequilibrare il rapporto tra professionisti e popolazione».
«Difendere la medicina generale – conclude – significa difendere la salute dei campani e la dignità di chi la garantisce ogni giorno».
