Due detenuti, un siriano di 23 anni e un algerino di 32, entrambi reclusi per rapina, sono riusciti a evadere la scorsa notte dal carcere napoletano di Poggioreale. I due hanno utilizzato un metodo già tristemente noto: un foro praticato nel muro della cella, poi la fuga calandosi con una corda rudimentale oltre le mura perimetrali. L’evasione sarebbe avvenuta nelle prime ore del mattino, approfittando del buio e della carenza di personale in servizio nel periodo estivo.
A denunciare la gravità dell’episodio è il sindacato Si.N.A.P.Pe, per voce del segretario regionale Orlando Scocca, che parla di “ennesimo campanello d’allarme” per un sistema penitenziario ormai al collasso: “Le carenze strutturali e organizzative delle carceri italiane sono drammatiche. Il problema non è solo stagionale: da anni il personale è sotto organico, con un deficit medio del 30% rispetto al fabbisogno reale. Una situazione che mina sicurezza e funzionalità”.
Sulla questione interviene anche il segretario generale del sindacato, Roberto Santini, che invoca una riforma radicale del sistema carcerario: “L’evasione da Poggioreale è solo l’ultimo episodio. Servono nuove assunzioni e un piano nazionale di rilancio del sistema penitenziario. La Polizia Penitenziaria oggi conta circa 36.000 unità, a fronte di un fabbisogno di almeno 42.000. Una carenza che grava su agenti già provati da turni massacranti e condizioni di lavoro difficilissime”.
Santini ribadisce che la sicurezza delle carceri è un tema che riguarda tutti i cittadini, e che è necessario coniugare sicurezza, dignità detentiva e tutela del personale.