Continua lo scontro tra Regione Campania e Ministero dell’Istruzione sul tema del dimensionamento scolastico. Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato che sospende in via cautelare gli effetti della sentenza del TAR, la Regione accusa il ministro Giuseppe Valditara di aver fornito “dichiarazioni parziali e fuorvianti”, giudicate “confuse” e lontane dalla leale collaborazione istituzionale.
In una nota ufficiale, Palazzo Santa Lucia chiarisce innanzitutto che si tratta di una sospensione cautelare: il merito verrà deciso nell’udienza pubblica del 28 aprile 2026. Al centro della disputa restano i “numeri reali della platea degli alunni iscritti in Campania”, che secondo la Regione il Ministero “non ha ancora correttamente conteggiato”. Il Consiglio di Stato, rilevando dubbi sulla fondatezza dell’appello ministeriale, ha infatti ordinato al MIM di depositare i dati effettivi della popolazione scolastica campana, mai forniti in primo grado nonostante ripetuti ordini del TAR.
La Regione riporta alcuni passaggi dell’ordinanza 4187/2025, ignorati dal ministro, tra cui la richiesta al MIM di produrre entro il 31 marzo 2026 una relazione completa sulla popolazione studentesca utilizzata per definire il dimensionamento, e la precisazione che l’organico dei dirigenti scolastici è già definito a livello nazionale per il prossimo anno scolastico.
Per la giunta campana, il nodo resta l’errata contabilizzazione degli studenti: “In Campania ci sono oltre 23.000 alunni in più rispetto ai calcoli sbagliati del Ministero”, si legge nella nota. “Non c’entra l’Europa, non c’entra il PNRR né l’avvio dell’anno scolastico: il Ministro produca finalmente i dati, come richiesto più volte dal TAR e ora imposto dal Consiglio di Stato”.
