Di Angelo Tortora 

 

Edmondo Cirielli sull’ipotesi di dimissioni da viceministro agli Esteri se fosse candidato alla presidenza della Regione Campania, ecco le sue parole:

“In genere non e’ stato fatto mai. C’e’ una sospensione dalle funzioni, ma ovviamente e’ una valutazione che non riguardera’ soltanto la mia persona, e’ una decisione anche del premier e io faro’ sempre quello che dice il premier”. L’esponente FdI, a margine di un convegno, guarda invece a cosa farebbe se eletto: “Tutto quello che e’ stato messo in campo, come Coesione e Pnrr, e’ stato concordato con il governo. Ci mancherebbe, quelle cose proseguiranno”. “Ovviamente – riprende – ci sara’ un controllo, una valutazione effettiva, e anche un’analisi sulla trasparenza delle procedure. Questo mi sembra logico. L’ho fatto ai tempi in cui ho presieduto la Provincia di Salerno e lo rifaro’, ma senza l’idea di bloccare nulla. Anche perche’ c’e’ una corresponsabilita’ e non ho grande considerazione – annota – della regione che ha costruito De Luca, perche’ lo conosco troppo bene”.

Iannone: “Per De Luca il Cilento non esiste, chieda scusa”

Il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Che per De Luca il Cilento non esista si è capito da tempo. In dieci anni di suo governo regionale nessuna azione di promozione del territorio, che, nonostante abbia potenzialità elevatissime, è sconosciuto al turismo internazionale e poco noto al turismo nazionale. Non esistono eventi, non esistono servizi pubblici, d’estate per attivare per un periodo limititassimo il Metro’ del Mare sembra debba verificarsi un miracolo. Lo stesso Aeroporto di Salerno, ad oggi, porta molto poco a quel territorio perché non collegato con la ferrovia. E nelle stazioni del Cilento non ci sono taxi. Chi atterra allo scalo dovrebbe spendere più di taxi che di biglietto aereo per raggiungere il Cilento”. “Troppo facile dire ai privati che devono crescere in servizi e strutture. L’inserimento della denominazione ‘Cilento’ è una utile occasione di promozione che solo un limitato politico non comprende. Se si voleva intitolarlo ad Alfonso Gatto lo si poteva fare dal principio, perché già il nome Salerno -Pontecagnano-Costa d’Amalfi non ci sembra breve. Se è stata scelto come criterio di considerare la costa non si
capisce perché alla perla della Costa d’Amalfi non si debba aggiungere anche il Cilento, quando si comprende facilmente che ne ha anche più bisogno. Le offese di De Luca restano al territorio del Cilento, che meriterebbe scuse per questo e tanto altro di non realizzato in questi dieci anni di governo suo e del Pd”, aggiunge Iannone.

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