Roma, 11 giu. (askanews) - “Approvato il Calendario Venatorio 2025/2026. Come negli ultimi anni, il calendario è stato costruito con attenzione all’equilibrio tra tutela ambientale e esigenze del mondo venatorio. Abbiamo rispettato il termine di legge del 15 giugno, evitando così i rischi legati a eventuali ricorsi amministrativi e garantendo certezza agli operatori del settore": lo ha annunciato ieri sera Nicola Caputo, assessore regionale all’Agricoltura della Campania. “L’apertura anticipata – spiega Caputo - è stata concessa solo per le specie opportunistiche indicate da Ispra (gazza, cornacchia e ghiandaia), a cui si è aggiunto il colombaccio, in forte crescita demografica e di particolare interesse per i cacciatori". Per il prelievo ordinario, sono stati confermati i criteri consolidati nel tempo. "Alcune deroghe, come nel caso del tordo bottaccio e della beccaccia, sono state motivate da solidi dati scientifici. Particolare attenzione è stata riservata alle specie acquatiche, con chiusure differenziate nel pieno rispetto delle direttive europee", aggiunge. Inoltre, il calendario è stato potenziato per quanto riguarda il prelievo del cinghiale, c"on modalità che mirano a un contenimento più efficace e coordinato su tutto il territorio regionale. Infine, è stata migliorata anche la regolamentazione dell’addestramento cani, riconoscendo alla cinofilia venatoria un ruolo sempre più importante per le aree interne”.

La Regione Campania ha ufficialmente approvato il Calendario venatorio 2025/2026, rispettando il termine previsto per legge del 15 giugno. Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo, sottolineando come il provvedimento garantisca “certezza agli operatori del settore” e riduca il rischio di ricorsi amministrativi. “Anche quest’anno – spiega Caputo – il calendario è stato elaborato con attenzione all’equilibrio tra la tutela ambientale e le esigenze del mondo venatorio, ascoltando il contributo degli operatori e degli esperti del settore”.

Tra le principali novità, l’apertura anticipata della stagione venatoria per le specie opportunistiche (gazza, cornacchia, ghiandaia) e per il colombaccio, considerato in forte espansione demografica. Il prelievo ordinario seguirà criteri consolidati nel tempo, sulla base delle esperienze dell’Osservatorio faunistico regionale. Sono previste deroghe mirate, come nel caso del tordo bottaccio e della beccaccia, motivate da dati scientifici. Per le specie acquatiche, il calendario adotta chiusure differenziate, in linea con le direttive dell’Unione Europea.

Un capitolo a parte riguarda il cinghiale, per il quale è stato rafforzato il piano di contenimento, introducendo modalità più efficaci e coordinate a livello regionale. Migliorata infine anche la regolamentazione per l’addestramento dei cani, riconoscendo alla cinofilia venatoria un ruolo rilevante, soprattutto nelle aree interne.

“Questo calendario – conclude Caputo – è il risultato di una macchina amministrativa efficiente e di un dialogo costruttivo con tutti i portatori di interesse, nell’ottica di una gestione faunistica sostenibile e responsabile.”

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