Proseguono con decisione le operazioni delle forze dell’ordine contro la camorra in provincia di Napoli, con due importanti blitz che hanno portato all’arresto complessivo di 24 persone appartenenti a due clan storici: il clan Ciccarelli a Caivano e il clan Gionta a Torre Annunziata.

A Caivano, un’operazione dei carabinieri al Parco Verde ha smantellato gli ultimi residui del clan Ciccarelli, con sette arresti per estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione a delinquere di stampo camorristico. Tra gli arrestati spiccano il capoclan Domenico Ciccarelli, detto “Caciotta”, suo fratello Antonio, e altri affiliati, tra cui la moglie di Domenico Ciccarelli. L’associazione antiracket Sos Impresa – Rete per la Legalità ha espresso “vivo apprezzamento” per il lavoro della Procura distrettuale antimafia di Napoli, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, e dei carabinieri, sottolineando l’importanza di queste azioni per restituire “dignità e speranza a un territorio troppo a lungo vessato dalla paura”. Luigi Cuomo, presidente di Sos Impresa, ha lanciato un appello alle vittime di estorsioni a non restare sole e a rivolgersi all’associazione, che offre supporto legale, psicologico e pratico: “Ogni segnalazione aiuta a costruire un futuro migliore”.

Parallelamente, a Torre Annunziata i carabinieri hanno eseguito 17 misure cautelari nei confronti di presunti affiliati al clan Gionta, ritenuti responsabili di associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi e droga, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha evidenziato un sistema di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti locali e la presenza di armi e sostanze stupefacenti. Tra gli arrestati figura anche Gemma Donnarumma, moglie del boss Valentino Gionta, considerata la “mente” dietro la gestione strategica del clan, con compiti di coordinamento delle estorsioni e di controllo sui membri del gruppo sia detenuti che liberi. Il procuratore Gratteri ha lodato il coraggio dei pochi imprenditori che si sono ribellati al racket, invitando altri a fare lo stesso per consentire alle forze dell’ordine di agire con maggiore efficacia.

Il sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo, ha commentato l’operazione sottolineando che “lo Stato è presente e non arretra di un millimetro” nella lotta contro la criminalità organizzata. Cuccurullo ha evidenziato l’importanza di costruire “un’alternativa strutturale per chi decide di restare” in città, richiamando la necessità di un’azione coordinata tra istituzioni per promuovere rigenerazione culturale, economica e urbana. “La storia di Torre Annunziata è più lunga e più importante delle tristi pagine di cronaca degli ultimi decenni,” ha concluso il sindaco, rilanciando un messaggio di speranza e unità.

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