Di Angelo Tortora 

 

“Noi siamo al centro perché i cittadini ci hanno messo al centro e riteniamo che bisognerebbe lavorare intanto con tutti quelli che condividono il posizionamento internazionale dell’Italia, le cose da fare quindi credo che ognuno dalla sua posizione può lavorare insieme in questo senso cioè di lavorare sulle cose che vanno fatte”. Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda a margine di Azzurra Libertà la tre giorni dei giovani di Forza Italia in corso nelle Marche a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), rispondendo ai giornalisti che chiedevano in merito ad un eventuale percorso di avvicinamento con Forza Italia. “Noi la prossima elezione ci presenteremo, come ci siamo presentati, come una forza liberale di centro che c’è in tutti i paesi europei – ha precisato Calenda – e che deve essere un’alternativa, secondo me, alla destra e alla sinistra. Quindi è una linea, diciamo, politica diversa ma – ha aggiunto – tante cose ci accumunano di pensiero”. “Del resto in Europa i liberali, i popolari e anche i socialisti governano insieme”. “Una marcia di avvicinamento? (Con Forza Italia?, ndr) – Io non lo so, al centro noi ci siamo, come distanza tra la destra e la sinistra, dopodiché non ci interessano molto i posizionamenti, ci interessano le cose che uno propone”. “Io mi sento a casa con gli amici di Azione, – ha risposto ai cronisti Calenda – dopodiché ringrazio molto Forza Italia perché Azione, Forza Italia e Fratelli d’Italia, sono rimasti gli unici partiti che invitano anche dall’altro lato, cioè se sei maggioranza, l’opposizione, se sei opposizione… E’ una cosa molto importante, perché vediamo cosa conduce il fatto che non ci sia dialogo ma solo aggressività”. “Soglia al 3%? Anche se me la facesse al 5% o al 6% Azione andrebbe da sola al centro perché io penso che c’è tantissima gente, tantissima, che ritiene, come noi riteniamo, che il bipolarismo in questi trent’anni abbia fallito”, ha aggiunto Calenda rispondendo a chi chiede di un’ipotetica cooperazione con Forza Italia nell’ambito di un proporzionale con varie soglie di sbarramento. “C’è meno gente che va a votare, c’è più gente arrabbiata, ci sono meno servizi, al di là di come uno ideologicamente la pensi. – ha proseguito il leader di Azione – Credo che oggi la politica è soprattutto far accadere delle cose perché altrimenti poi alla fine la gente si romperà, non andrà più a votare come sta accadendo. Le regionali ormai sono un posto delle elezioni dove la gente non va a votare perché le regioni fanno 3mila cose quando dovrebbero concentrarsi sulla sanità e sullo sviluppo. Io mi occupo di questi temi qua”. “La prossima settimana – ha annunciato – farò un giro degli stabilimenti Fiat: mi occupo di cose che devono recuperare un significato perché altrimenti l’elettore non ci sarà più a un certo punto”.

Calenda, ‘nelle Marche? Non con chi dice no ai termovalorizzatori’

“Noi nelle Marche, come si sa, come è noto, non ci presentiamo. Dopodiché posso dire che se io votassi nelle Marche non voterei sicuramente chi propone i redditi di cittadinanza, no ai termovalorizzatori e no alle infrastrutture. Ma è semplicemente un’opinione personale”. Così il leader di Azione Carlo Calenda a margine della festa nazionale dei Giovani di Forza Italia a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) rispondendo a una domanda dei cronisti sul proprio posizionamento in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 settembre. Azione non presenta proprie liste o il proprio simbolo nell’appuntamento al voto nelle Marche che vede contrapposti sei candidati tra i quali il presidente uscente di centrodestra, Francesco Acquaroli, espressione di FdI, e Matteo Ricci, europarlamentare dem, per il campo largo del centrosinistra. Alcuni esponenti del partito, senza imprimatur di Azione e simbolo, si sono schierati in favore di schieramenti opposti. Ricci aveva sottolineato che, pur non essendo contrario ai termovalorizzatori, secondo lui questo tipo di impianti nelle Marche non serve e occorre puntare su altre strategie che non lo prevedono. La coalizione del centrosinistra comprende il M5s fautore del reddito di cittadinanza. Alcuni esponenti di Azione, a titolo personale e senza simbolo, nelle Marche si candideranno su fronti opposti. “Guardi, ci sono anche altre regioni dove l’hanno fatto e lì capisco – ha risposto Calenda – perché capisco che la scelta di stare fuori è una scelta forte e c’è gente che ha il suo percorso di carriera e tuttavia non lo fanno a nome di Azione, lo fanno a titolo individuale”. “Ci mancherebbe pure che io proibissi a qualcuno di esercitare l’elettorato attivo. Loro hanno tutto il diritto, chiunque, di candidarsi dove vuole. Non lo fanno a nome di azione. – ha concluso – Azione in questa competizione elettorale non c’è, non ci sarà.

“Calenda ha offeso Sicilia”, Schifani abbandona festa FI. Governatore, “mi ha aggredito e lo ha fatto a casa mia”

(ANSA) – PALERMO, 13 SET – Il governatore della Sicilia, Renato Schifani, ha abbandonato la convention Azzurra Libertà, la tre giorni dei Giovani di Forza Italia in corso a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) rinunciando al suo intervento dopo un acceso diverbio con Carlo Calenda, ospite della kermesse. “Calenda ha offeso la Sicilia, un comportamento assurdo da parte di un ospite, lui era a casa mia in quel momento”, dice all’ANSA Schifani, che è anche presidente del consiglio nazionale di Fi. Tutto è accaduto fuori dal tendone, poco prima dell’intervento di Calenda sul palco e davanti a decine di persone.

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