Di Angelo Tortora
L’eurodeputato e presidente del Pd Stefano Bonaccini in un’intervista alla Stampa, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Abbiamo il dovere di correggere alcuni limiti della Commissione, e ci batteremo per farlo. Ma sarebbe stato surreale e autolesionista regalare l’astensione a Orban e Vannacci”. “Oggi 23 su 27 governi europei sono di destra, e questo inevitabilmente condiziona parti del Ppe – dice poi – Ma quello che noi pretendiamo di evitare in ogni modo è la politica dei due forni da parte della Commissione. Oggi comunque mi sembra chiara la sconfitta politica di FdI. Se fossi in Fitto sarei preoccupato. E rilevo che la maggioranza di governo in Italia si è comportata in tre modi diversi”. Anche l’opposizione, gli viene fatto notare: “AvS ha voluto dare un segnale. La posizione del M5S non è condivisibile perché ha votato con l’estrema destra. Mi è sembrata una scelta più per piantare una bandierina che per indicare una strategia”. Rispetto alle Regionali, in Toscana “penso che per non riconfermare un presidente servono motivazioni robuste, altrimenti è un regalo alla destra. Ho lavorato con Giani e lo considero un ottimo presidente, con cui provare ad allargare l’alleanza, come ha detto bene il segretario regionale Fossi”. Picierno dice che nel partito non c’è confronto. “Nel Pd per fortuna si discute, a differenza di altri partiti che ormai sono caserme, ma il mio lavoro è proprio tenere insieme pluralismo e unità. Io troppo morbido con Schlein? Ogni critica è legittima. Ma di certo io preferisco, se devo fare una critica o cercare di correggere ciò che non condivido appieno, farlo in privato o nei luoghi deputati. Non mi perdonerei di riproporre l’idea che troppe volte il Pd ha dato di divisioni e litigiosità. Se serve un congresso anticipato? Non credo: Elly è la segretaria di tutti, pienamente legittimata, e il nostro compito è confrontarci e sostenerla. Casomai, è auspicabile una grande conferenza sul programma”.