La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso soddisfazione per gli stanziamenti previsti nella legge di bilancio, sottolineando come il fondo di finanziamento ordinario delle università sia stato stabilizzato a nove miliardi e quattrocento milioni di euro, la cifra più alta mai raggiunta dall’Università italiana. “Mai fatti tagli alle singole università né tantomeno nel fondo di finanziamento ordinario. Non solo non abbiamo tagliato, ma abbiamo dato 336 milioni in più quest’anno e l’anno prossimo saranno 9 miliardi e 500 milioni, quindi ci sarà un aumento ulteriore. Crediamo nell’università e nella ricerca”, ha dichiarato Bernini a margine della cerimonia di insediamento del rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Virgilio D’Antonio, per il mandato 2025-2031.

La ministra ha inoltre elogiato l’Università di Salerno, definendola un’eccellenza italiana. “Sono molto contenta di visitare questa mattina un’università che rappresenta una eccellenza non solo per la Campania ma per l’Italia e su cui investiamo molto proprio per il progetto di università e ricerca mediterranea denominato Piano Mattei. Queste sono le università che saranno l’apripista e l’approdo naturale di una formazione di classe dirigente comune tra il Mediterraneo allargato e questa parte d’Italia”, ha spiegato Bernini. Il rettore D’Antonio ha espresso orgoglio per la presenza del ministro, definendola un segnale importante di vicinanza all’ateneo e più in generale agli atenei campani e del Mezzogiorno.

Un altro tema affrontato dalla ministra riguarda il benessere psicologico degli studenti. “Quando sono arrivata nel 2022 mi sono confrontata con una realtà che non pensavo fosse così drammatica: il disagio psicologico all’interno dell’università. Dopo il Covid dobbiamo seriamente affrontare la questione. Abbiamo predisposto un programma che ciascuna università applica come reputa opportuno, chiamato Proben, che lavora per il benessere psicologico dei nostri studenti e studentesse”, ha dichiarato Bernini.

Durante la cerimonia, la ministra ha commentato anche le proteste di alcuni studenti. “Sono arrivati gli amici contestatori. Li amo, ma non tanto da essere interrotta da loro, perché io contesto le contestazioni. Preferisco fatti a parole, non slogan che gratificano solo l’ego di chi li lancia senza risolvere nulla”, ha detto, riferendosi agli striscioni con scritte come “Solo tagli all’Università. Bernini fuori da Unisa”.

Bernini ha ribadito l’importanza del diritto allo studio e della libertà di parola. “L’università è un luogo di libertà dove tutti possono dissentire, ma con un limite imprescindibile: no alla violenza fisica e verbale. Nessuno può impedire a qualcuno di parlare. Non posso tollerare che aule occupate impediscano agli studenti di studiare. Questo è un luogo dove il primo diritto da garantire è il diritto di imparare e di insegnare”, ha concluso, citando anche l’episodio avvenuto all’Università Ca’ Foscari, dove contestatori avevano impedito a un parlamentare di parlare.

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