di Michele Vidone 

Il Museo del Sannio di Benevento si prepara a una profonda trasformazione all’insegna dell’accessibilità globale. Il nuovo progetto, presentato da Massimo Osanna, direttore generale Musei del Ministero della Cultura, punta a superare il concetto tradizionale di accessibilità limitata alle sole disabilità motorie, aprendo il museo anche a persone con disabilità sensoriali e cognitive, attraverso esperienze immersive e inclusive. Tra gli strumenti previsti figurano tecnologie digitali avanzate e anche l’Intelligenza Artificiale, per rendere la fruizione del patrimonio culturale più ampia e partecipata.

Osanna ha illustrato il progetto in occasione dell’apertura del cantiere di restauro visitabile dedicato alla Collezione archeologica e alle opere del Santuario egizio, definendo l’intervento una vera e propria rivoluzione. Il lavoro è il risultato di due anni di attività condotti da un pool di esperti di alto profilo scientifico e multidisciplinare, coordinati dal Ministero della Cultura, con il coinvolgimento della Direzione generale Musei della Campania, della Soprintendenza di Caserta e Benevento, delle Università Federico II e Orientale di Napoli.

Il progetto nasce da un’intesa interistituzionale avviata nel 2023 che coinvolge Provincia e Comune di Benevento, Ministero della Cultura, Regione Campania, la società partecipata Sannio Europa e la Fondazione del Museo Egizio di Torino. Osanna ha annunciato che da gennaio partirà la gara d’appalto: la prima tappa significativa sarà luglio 2026, con l’apertura della Pinacoteca alla Rocca dei Rettori, mentre entro il 2027 è previsto il ritorno della Sezione Egizia al Museo del Sannio.

Particolare rilievo sarà dato proprio alla Sezione Egizia nel polo di Piazza Santa Sofia, per valorizzare l’importanza del culto della dea Iside in epoca romana imperiale. Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente della Provincia Nino Lombardi e il sindaco di Benevento Clemente Mastella, che hanno espresso entusiasmo per il rilancio del museo, definito uno scrigno straordinario di tremila anni di storia capace di raccontare l’identità e il passato del territorio sannita.

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