L’attività economica della Campania continua a crescere anche nel 2024, ma a un ritmo più moderato rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal rapporto annuale sull’economia regionale diffuso da Banca d’Italia, secondo cui l’incremento del Pil in termini reali si è mantenuto lievemente inferiore a quello del 2023 (stimato all’1,2%), pur restando superiore alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno. A frenare l’andamento dell’economia campana sono stati principalmente la modesta espansione del settore dei servizi e la debolezza dell’industria manifatturiera, mentre anche il comparto delle costruzioni, pur in crescita, ha segnato un deciso rallentamento.
L’analisi di Bankitalia, basata su un’indagine condotta tra le imprese del territorio, evidenzia come nel settore manifatturiero le aziende con vendite in calo abbiano superato quelle in crescita. Particolarmente colpito è stato il comparto automotive, penalizzato dall’incertezza sui tempi e sulle modalità della transizione tecnologica e dalle incognite sulle politiche tariffarie. Anche nel settore dei servizi si osserva un rallentamento generale: è aumentata la quota di imprese con fatturato stazionario e la percentuale di aziende in crescita supera di poco quelle in contrazione.
Segnali più stabili provengono dal comparto turistico, che ha mantenuto i livelli del 2023 in termini di presenze. A fronte di una leggera flessione della domanda interna, il turismo ha beneficiato di un incremento della componente estera, che ha contribuito anche alla crescita del traffico aeroportuale e portuale, entrambi in aumento per numero di passeggeri.
Il quadro delineato da Bankitalia conferma una crescita resiliente ma rallentata, in un contesto regionale che risente ancora di alcune fragilità strutturali, ma mostra segnali di tenuta, soprattutto nei settori legati alla mobilità e alla domanda internazionale.