La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia e il giornalista Carlo Tarallo, del sito campano Anteprima24, con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata in concorso. Il procedimento riguarda la diffusione online di un file audio contenente una conversazione privata tra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la moglie, la giornalista Federica Corsini. Il gip di Roma ha disposto il sequestro preventivo dei file, che sono stati rimossi dai profili social della Boccia e dal sito della testata giornalistica. L’attività è stata eseguita dai carabinieri nell’ambito di un’indagine avviata dopo un esposto presentato da Sangiuliano per fatti risalenti allo scorso agosto.

Maria Rosaria Boccia, già imputata in un altro procedimento fissato per il 9 febbraio – in cui è accusata di stalking, lesioni e interferenze illecite – ha reagito con durezza al nuovo sequestro, dichiarando di aver subito “l’ennesimo atto aggressivo da parte del sistema”. “Mi sono stati sequestrati i messaggi e le registrazioni delle conversazioni che Sangiuliano mi autorizzava a sentire e registrare – ha affermato –. Materiale che oggi scotta solo perché l’ex ministro teme la verità”.

Nell’inchiesta è coinvolto anche il giornalista Carlo Tarallo, che ha espresso “allibimento” per la vicenda: “Nel 2025 un giornalista viene interrogato per aver condotto un’intervista a un personaggio pubblico. È assurdo. Il lavoro giornalistico in Italia è sempre più difficile, ma questo mi spinge a impegnarmi con maggiore determinazione”.

La testata Anteprima24 ha precisato che l’audio diffuso “è un servizio di Report andato in onda l’anno scorso” e che Tarallo “non è mai stato in possesso del frammento trasmesso durante l’intervista”. Il sito ha denunciato un tentativo di “intimidazione nei confronti della stampa libera” e ribadito la “piena fiducia nella magistratura”.

L’avvocato Maurizio Capozzo, difensore del giornalista, ha dichiarato: “Siamo assolutamente tranquilli circa la totale estraneità del mio assistito rispetto a ogni ipotesi di reato e pronti a chiarire tutto al pubblico ministero con evidenze inconfutabili”

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