di Michele Vidone 

Gli attivisti pro-Ucraina di Ora!, Azione, Più Europa, Radicali Italiani e Liberi Oltre Le Illusioni Aps criticano duramente una presa di posizione dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, che sui propri canali social ha parlato di una presunta ucrainizzazione dell’Italia. Secondo gli attivisti, si tratta di un’espressione polemica e strumentale che rovescia deliberatamente la realtà dei fatti.

Il riferimento è a un convegno svoltosi all’Università Federico II di Napoli, definito dichiaratamente filorusso e organizzato dall’Anpi, con la partecipazione del professor Angelo D’Orsi e di Alessandro Di Battista. Nel comunicato si ribadisce che è un dato storico e politico incontestabile che sia stata la Federazione Russa a invadere militarmente l’Ucraina, dando origine a un conflitto con migliaia di vittime civili e una grave crisi umanitaria.

Gli attivisti chiamano direttamente in causa il governo italiano, rivolgendo un appello al ministro della Difesa Guido Crosetto e al ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani affinché assumano una posizione pubblica, chiara e inequivocabile. Per Michele Boldrin, segretario nazionale di Ora!, difendere il diritto dell’Ucraina a resistere all’aggressione non è propaganda, ma affermazione dei principi fondamentali del diritto internazionale.

Nel comunicato si denuncia inoltre che il 22 dicembre scorso i partecipanti pro-Ucraina sarebbero stati aggrediti verbalmente e fisicamente da alcuni organizzatori del convegno e che sarebbe stato loro impedito di porre domande ai relatori, trasformando l’evento in uno spazio di intimidazione e negazione del confronto democratico.

La presenza del gruppo si è conclusa con lo slogan “Ora e sempre Resistenza”, richiamando i valori della lotta partigiana: libertà, opposizione all’invasione, difesa dei popoli aggrediti. Valori che, secondo gli attivisti, oggi appaiono traditi da chi, pur richiamandosi a quella memoria, criminalizza chi sostiene il diritto dell’Ucraina a difendersi.

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