Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’automobile parcheggiata davanti a casa del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, nella zona di Campo Ascolano (Pomezia), alle porte di Roma.

Il veicolo è stato parzialmente distrutto mentre è stata danneggiata anche l’altra auto di famiglia, usata dalla figlia. Sul posto sono immediatamente accorsi carabinieri, digos, vigili del fuoco e polizia scientifica, che hanno transennato la zona. L’esplosione ha divelto anche il cancello di ingresso del giardino antistante l’abitazione.

“La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento” si legge sulla pagina Instagram di Report, che ha pubblicato un video girato subito dopo l’esplosione.

Da quanto accertato dagli investigatori, un ordigno con circa un chilo di esplosivo è stato posizionato vicino all’auto di Sigfrido Ranucci. Dai primi rilievi, l’ordigno è stato piazzato tra la vettura e il cancello. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri che stanno acquisendo le immagini delle telecamere ad ampio raggio che potrebbero aver immortalato chi ha piazzato la bomba. Al momento dell’esplosione il giornalista era a casa con la figlia che, pochi minuti prima, aveva parcheggiato la sua macchina accanto a quella del padre.

Dopo l’attentato, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in una nota ha comunicato di aver dato mandato di rafforzare al massimo le misure a protezione di Sigfrido Ranucci.

 

Per Vittorio di Trapani, presidente della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) “l’attentato di questa notte contro Sigfrido Ranucci è un salto di qualità. È successo nel giorno dell’anniversario dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista di inchiesta uccisa a Malta con una autobomba 8 anni fa. É un fatto che ci richiama ad anni bui del nostro Paese. È necessaria una reazione urgente per individuare autori e mandanti di questo attentato: colpire l’informazione vuol dire colpire le nostre libertà, la nostra democrazia”.

Intanto i Comitati di redazione dei programmi di approfondimento Rai hanno indetto questa mattina un’assemblea straordinaria davanti alla sede di via Teulada. All’assemblea sono stati invitati tutti i sindacati.

L’esecutivo dell’Unione Sindacale Giornalisti Rai è certo che “né Sigfrido né i colleghi di Report si lasceranno intimorire. Saremo sempre al loro fianco – continua la nota – affinché possano continuare liberamente il loro lavoro d’inchiesta. Abbiamo denunciato in questi mesi come la Rai abbia ridotto lo spazio a disposizione di Report e soprattutto il clima d’odio e insofferenza per le inchieste della redazione. In prima serata su Rai1 si è arrivati addirittura – da parte della seconda carica dello Stato – a definire i colleghi di Report “calunniatori seriali”, senza che né il conduttore né l’azienda prendessero le distanze. Una campagna d’odio contro il giornalismo d’inchiesta che deve finire”.

L’associazione Libera esprime “preoccupazione, vicinanza e corresponsabilità. Chi prova a zittire una voce libera attacca il cuore stesso della democrazia. Esprimiamo preoccupazione, vicinanza e corresponsabilità a Sigfrido Ranucci per il grave attentato che lo ha colpito. Un gesto vile, che non colpisce solo un giornalista, ma il diritto di tutti i cittadini a conoscere, a capire, a cercare la verità. Chi prova a zittire una voce libera attacca il cuore stesso della democrazia. Perché colpire un giornalista è colpire il diritto alla verità e alla giustizia. È tentare di intimidire chi, con professionalità e coraggio, illumina le zone d’ombra del potere e racconta ciò che altri vorrebbero tenere nascosto”.

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