Il tema delle aree interne accende la campagna elettorale campana, diventando terreno di scontro tra Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Le dichiarazioni di Roberto Fico, che ha sottolineato la necessità di intervenire con decisione sui territori più isolati, hanno innescato una serie di reazioni incrociate. Per il senatore Antonio Iannone (Fdi), le parole del candidato del centrosinistra rappresentano «la presa d’atto del fallimento di De Luca»: «Finalmente Fico riconosce che il governatore uscente ha abbandonato le aree interne e che bisogna cambiare tutto. Ma non è credibile – afferma – perché agisce in continuità con il Pd, responsabile del disastro. Saremo noi di Fratelli d’Italia e del centrodestra, con il presidente Cirielli, a invertire la rotta».

Sulla stessa linea la deputata Imma Vietri, commissaria provinciale di Fdi a Salerno, che denuncia «dieci anni di abbandono da parte di De Luca e del Pd»: «Se Fico sostiene che bisogna cambiare, ammette che il centrosinistra ha fallito. Ma i responsabili dell’isolamento di intere comunità sono nella sua stessa coalizione. Ora provano a riciclarsi, ma la sostanza non cambia».

Arriva immediata la replica del Movimento 5 Stelle. Il deputato Antonio Caso ricorda come, secondo il M5S, sia stato proprio l’attuale governo nazionale a «teorizzare l’abbandono delle aree interne»: «Lo hanno scritto nero su bianco in un documento programmatico. Per loro questi territori sono una zavorra, mentre inseguono grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto. Le passerelle elettorali non bastano: manca una vera visione di Paese». Caso rivendica invece la centralità delle aree interne nel programma del Movimento: «Per noi sono una priorità, per la destra solo un problema».

Il confronto si fa così uno dei nodi cruciali della sfida regionale, con le aree più fragili della Campania al centro di accuse reciproche e visioni politiche contrapposte.

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