Vince il Napoli. A Lecce di certo non c’è stata la migliore prestazione degli azzurri. Ma quello che contava era la vittoria, vittoria arrivata grazie al quarto gol di Anguissa, capocannoniere della squadra.
Che il Napoli non avrebbe giocato una grande partita lo si era capito subito. Conte ha fatto un ampissimo tournover, lasciando inizialmente fuori Neres, Spinazzola, Mctominay e Hoylund. Ora hai voglia di dire che quest’anno c’è una panchina lunga. Ma per l’ennesima volta si è visto che la squadra quando in campo non ci sono i titolari gioca sbadata, come se la vittoria fosse certa. Non a caso il gol degli azzurri è arrivato poco dopo che c’era stato il triplo cambio, con l’ingresso contemporaneo di Spinazzola, Mctominay e Hoylund. Considerando che Neres era entrato in campo poco prima, al posto di Noa Lang infortunato, con in campo i titolari è arrivato il gol della vittoria.
Sia ben chiaro, la colpa non è di coloro che li avevano sostituiti inizialmente, ma degli altri calciatori che non sembravano intenzionati a sputare l’anima in campo. Essendo già successo, ad esempio a Firenze, che l’ingresso delle alternative comportasse qualche problema (la vittoria 3-1 non può far dimenticare qualche sofferenza nei minuti finali) è chiaro che Conte deve fare qualcosa.
E dire che poco prima dell’ingresso dei 3 “titolari” il Lecce aveva beneficiato di un calcio di rigore, parato da Milinkovic Savic, diciamo che il Napoli ha rischiato di non vincere la partita. Rigore molto dubbio, a prescindere dalle parole di Marelli. Il mani di Juan Jesus era assolutamente involontario, con le braccia attaccate al corpo.
Prendiamoci la vittoria, ed andiamo avanti.

