Un uomo di 52 anni, originario di Napoli, è morto e altre nove persone sono ricoverate, alcune in gravi condizioni, dopo aver mangiato un panino con salsiccia e cime di rapa acquistato in un food truck a Diamante, nota località turistica della costa tirrenica cosentina. L’episodio, avvenuto tra mercoledì e giovedì, ha fatto scattare l’allarme sanitario nella zona per un possibile focolaio di botulino.

La vittima si trovava nei pressi di Lagonegro (Potenza), sulla via del rientro verso Napoli, quando ha iniziato ad accusare i primi malori. I familiari hanno subito chiamato i soccorsi, ma l’uomo è deceduto poco prima dell’arrivo all’ospedale San Giovanni di Lagonegro. Il suo corpo si trova ora nell’obitorio dello stesso nosocomio, in attesa dell’autopsia che chiarirà le cause esatte della morte.

I sintomi manifestati dalle persone intossicate sono quelli tipici dell’avvelenamento da botulino: annebbiamento della vista, nausea e vomito. Da mercoledì sera nove persone sono state ricoverate all’ospedale di Cosenza, due delle quali in terapia intensiva. Tra i casi più gravi ci sono due ragazzi di 17 anni, i primi a rivolgersi ai medici, e due donne di circa 40 anni.

A due pazienti è già stato somministrato il siero antitossina botulinica inviato d’urgenza da Taranto, mentre altre sette dosi sono state trasportate con un’eliambulanza da Roma. “Una fiala sarà utilizzata subito, le altre sei resteranno a disposizione in caso di necessità,” ha spiegato all’ANSA il primario del reparto di terapia intensiva, Andrea Bruni, ringraziando per la tempestiva collaborazione il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.

Il sindaco di Diamante, Achille Ordine, ha invitato alla calma, sottolineando come al momento “non vi sia alcuna evidenza certa circa la riconducibilità dell’intossicazione alla specifica attività commerciale”. L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha comunque avviato accertamenti e, in via cautelativa, ha disposto il blocco sanitario del food truck da cui proviene il panino sospetto. Campioni degli alimenti sono stati prelevati e inviati per le analisi.

Questo nuovo episodio segue di pochi giorni un altro grave caso registrato in Sardegna, dove otto persone, tra cui un bambino di 11 anni, erano rimaste intossicate dopo aver partecipato alla “Fiesta Latina” a Monserrato, in provincia di Cagliari. Il bambino, attualmente in terapia intensiva pediatrica al Policlinico Gemelli di Roma, è in condizioni stabili ma ancora critiche. La Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati l’organizzatore dell’evento.

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