di Michele Vidone
Il coordinatore regionale di Noi di Centro Pasquale Giuditta e il coordinatore regionale di Italia Viva–Casa riformista Armando Cesaro, in una nota, hanno accusato il Partito democratico di aver concentrato in modo sproporzionato il potere all’interno del Consiglio regionale della Campania, sostenendo che con dieci consiglieri il Pd avrebbe ottenuto tre presidenze di commissione e la carica di presidente del Consiglio regionale, a cui si aggiungerebbero due presidenze e un posto nell’Ufficio di presidenza riconducibili ai deluchiani, ritenuti comunque collaterali ai dem. Secondo Giuditta e Cesaro, al loro gruppo, che conta cinque consiglieri regionali, sarebbe stato offerto soltanto un ruolo di questore e nessuna presidenza di commissione, una distribuzione che giudicano inaccettabile e assimilabile a una logica di “winner takes all”.
I due esponenti hanno respinto le accuse di essere piantagrane, rivendicando invece la difesa della dignità politica di un gruppo che rappresenta quasi 200mila voti, ha eletto cinque consiglieri ed è, a loro dire, la seconda forza politica della Campania in base ai risultati elettorali. Hanno inoltre denunciato come intollerabile che il Pd, dopo aver praticato alleanze variabili sui territori, pretenda in Regione di decidere senza confronto, e hanno criticato anche la gestione della parità di genere, sostenendo che il Pd vorrebbe nominare tre uomini in giunta scaricando sugli altri la responsabilità di garantire un equilibrio che definiscono giusto e inderogabile.
