di Michele Vidone
Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, spiega in un’intervista che nel 2025 sono stati banditi 16 mila concorsi per un totale di 180 mila posti. Secondo il ministro, un giovane che esce dal liceo o dall’università può facilmente sentirsi disorientato di fronte a un’offerta così ampia, ma è sufficiente indicare all’avatar Camilla del portale istituzionale InPa le proprie aspettative, il percorso di studi e l’area geografica di residenza per ottenere un ventaglio di opportunità coerenti con il proprio profilo.
Zangrillo aggiunge che, per rendere il pubblico impiego realmente attrattivo per i giovani, è stato necessario affrontare e risolvere i problemi strutturali della pubblica amministrazione. Sottolinea che negli ultimi anni tali criticità sono state affrontate con decisione, evidenziando come non sia accettabile che un concorso pubblico abbia una durata media di due anni e mezzo. Per questo motivo, anche grazie alla collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, tutte le procedure sono state digitalizzate ed è stato creato il portale InPa, oggi unica porta di accesso al lavoro pubblico. Il ministro rimarca come la piattaforma abbia registrato un vero e proprio boom negli ultimi due anni, arrivando a contare 2,8 milioni di profili registrati.
Riferendosi al disegno di legge sulle carriere, Zangrillo racconta di aver messo in discussione l’idea che tutti possano essere valutati come eccellenti, spiegando che il provvedimento introduce un tetto massimo del 30% ai giudizi di eccellenza. Allo stesso tempo, la riforma consente di promuovere a dirigente i funzionari più brillanti senza dover passare necessariamente da un nuovo concorso pubblico. Precisa comunque che il concorso resta, come previsto dalla Costituzione, la porta d’ingresso fondamentale nel pubblico impiego, ma sottolinea che non può essere l’unica via di crescita professionale in un’amministrazione moderna ed efficiente.
Secondo il ministro, oggi non servono più soltanto profili con una preparazione tecnica elevatissima, ma anche figure manageriali capaci di interpretare in anticipo i fenomeni. In questa prospettiva, evidenzia come per la prima volta venga introdotto un sistema di carriere che attribuisce al dirigente la responsabilità di proporre una persona per una nomina, una novità assoluta per la pubblica amministrazione italiana.
