di Michele Vidone 

Grande entusiasmo e riflessioni a tutto campo dopo il successo del Napoli nella Supercoppa Italiana vinta a Riad. A commentare la vittoria è stato il presidente della Regione Campania Roberto Fico, intervenuto a Radio Crc: “Contentissimo di questo successo: grandi partite sia con il Milan che con il Bologna, li abbiamo devastati in finale”. Fico ha elogiato la squadra e l’allenatore: “Neres è stato straripante, ma è tutta la mentalità della squadra che sta facendo la differenza. Conte è un grande allenatore”.

Il governatore ha sottolineato anche il legame profondo tra la squadra e la città: “La simbiosi calcio e città c’è sempre stata: noi abbiamo un’unica squadra e quindi tutti tifiamo Napoli”, rivendicando il ruolo di una società solida che sta portando grandi risultati ormai da più di 19 anni. Spazio anche al tema infrastrutture, con un riferimento allo stadio: “Lo Stadio ‘Maradona’ è il nostro stadio e va valorizzato, ci sono delle idee e le metteremo in campo”.

A tracciare il bilancio della stagione è stato poi il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che ha ricordato il valore storico dei trofei conquistati: “Avevamo vinto due trofei all’epoca di Benitez nello stesso anno, però erano diversi. Questa volta scudetto e Supercoppa: non è mica poco”. ADL ha raccontato l’emozione personale e collettiva del successo: “Quando vedo che i tifosi trasmettono a un’intera nazione questo senso di rivincita e questa soddisfazione, è un sentimento che non ti può dare nessun’altra situazione”.

De Laurentiis ha però colto l’occasione per criticare la gestione del calcio a livello istituzionale, denunciando l’eccessivo numero di partite e il rischio infortuni: “Ci stanno facendo venire gli incubi degli infortuni, perché si gioca troppo”. Nel mirino anche i vertici del sistema: “Sono troppo legati alla propria poltrona, tutti vogliono aggiungere e nessuno vuol levare”, fino alla gestione dei calciatori convocati in Nazionale con una leggerezza incredibile.

Il presidente azzurro ha infine ribadito che solo i proprietari dei club possono intervenire in modo deciso: “Soltanto i proprietari hanno la capacità in 24 ore di prendere le decisioni del caso”, criticando una governance che, a suo dire, non tutela abbastanza né i giocatori né i tifosi.

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