di Michele Vidone 

Unirai esprime amarezza e contrarietà per l’ulteriore taglio delle risorse destinate alla Rai, già interessata da misure di contenimento dei costi introdotte con la precedente legge di bilancio, che prevedono tra l’altro una riduzione di almeno il 2% nel 2026, con effetti già visibili sui budget editoriali.

Il sindacato giudica curioso che nella nuova manovra siano venuti meno i tagli alle tv locali mentre restano le decurtazioni per la Rai, chiamata invece a garantire un servizio pubblico essenziale, pluralista e capillare su tutto il territorio nazionale. “Il canone non può essere utilizzato come strumento di razionalizzazione della spesa pubblica o come leva di bilancio, senza considerare le ricadute sull’autonomia editoriale, sulla qualità dell’informazione e sulle strutture territoriali, oltre che sull’intero comparto audiovisivo”, sottolinea Unirai.

Nel 2026, ricorda inoltre Unirai, la Rai sarà impegnata come broadcaster ufficiale delle Olimpiadi Milano-Cortina e nell’acquisizione dei diritti dei Mondiali di calcio, investimenti che richiedono stabilità finanziaria e risorse adeguate. Da qui l’appello finale affinché il finanziamento del servizio pubblico venga messo al riparo da interventi contingenti e strumentali e sia garantita una dotazione stabile, in linea con le funzioni previste dal Contratto di Servizio, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori.

Please follow and like us:
Pin Share
Facebook
YouTube