di Michele Vidone 

Anci Campania rilancia le preoccupazioni sulla nuova classificazione dei Comuni montani prevista dalla legge 131/2025. A margine del Comitato direttivo dell’associazione, il presidente Francesco Morra ha sottolineato che il decreto attuativo non può basarsi esclusivamente su altitudine e pendenza, raccogliendo le sollecitazioni del coordinamento dei Piccoli Comuni e di numerose realtà associative. “Un’impostazione così rigida rischia di escludere molte realtà della Campania interna e dell’Appennino meridionale che, pur a quote non elevate, vivono condizioni di isolamento, spopolamento e carenza di servizi”, ha spiegato Morra.

Secondo Anci Campania, il Governo deve tenere conto anche di indicatori socio-economici e infrastrutturali per garantire un riconoscimento equo della montanità e l’accesso alle misure di sostegno per tutti i territori realmente svantaggiati. Morra ha evidenziato che non si tratta solo di risorse, ma anche di servizi alla persona che rischierebbero di ridursi drasticamente, annunciando nuove iniziative di confronto, il coordinamento con le attività parlamentari già avviate e il coinvolgimento del presidente della Regione Campania Roberto Fico, che sul tema ha sempre manifestato concreta attenzione.

Per Anci, nella stesura del decreto occorre evitare misure estreme che cancellerebbero dalla mappa della montagna italiana vaste aree del Mezzogiorno, proponendo di mantenere il criterio storico del totalmente montano e di modulare i benefici con ulteriori indicatori, senza alterare il riconoscimento giuridico della montanità. La riunione, introdotta dalla relazione del segretario Nello D’Auria e aperta da un minuto di silenzio per la scomparsa del sindaco di Pompei, ha rappresentato anche un momento di approfondimento su altri temi di interesse per gli enti locali.

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