di Michele Vidone
Vincenzo De Luca critica duramente l’approccio del Governo al tema delle pensioni, definendolo segnato da molta improvvisazione e incoerenza e da misure raffazzonate che creano preoccupazione. Nella consueta diretta Facebook, il presidente uscente della Regione Campania parla di interventi fatti senza la necessaria onestà intellettuale, ricordando come siano state avanzate ipotesi poi accantonate, come la retroattività sul riscatto della laurea. Resta invece sul tavolo, secondo De Luca, l’allungamento di sei mesi della finestra tra maturazione dei requisiti e pagamento dell’assegno: “È come se mi ritardassi il pensionamento di sei mesi-un anno. Una scelta che contrasta con la demagogia a piene mani fatta in passato su questo tema.”
De Luca riconosce il problema della sostenibilità del sistema pensionistico, legato all’aumento dell’aspettativa di vita e all’invecchiamento della popolazione, ma avverte che non si può intervenire sottobanco facendo furbate e che bisogna parlare con chiarezza ai cittadini italiani. Boccia anche l’ipotesi di rendere obbligatoria la pensione integrativa privata attraverso il silenzio-assenso: “Non va bene neanche questo. Rendere gratuito l’utilizzo dei centri di assistenza per l’infanzia, gli asili nido”.
Nel suo intervento chiama poi in causa altre due vicende definite sconcertanti” e clamorose: quella dei test di accesso a Medicina e quella delle spese condominiali. Sui test universitari parla di un pasticcio, un groviglio burocratico, chiedendosi se “è tanto difficile pensare di fare l’iscrizione libera e pensare che la selezione avvenga in modo naturale?”. Sui condomini critica l’ipotesi di far ricadere sui morosi virtuosi le spese non pagate: “Cose da pazzi”, osserva, sottolineando che anche questa proposta sembra essere stata accantonata.
Infine, De Luca rivendica il lavoro della sua amministrazione regionale, definendo la sua presa di posizione una operazione di trasparenza. Sostiene che la nuova giunta, se si limiterà a portare avanti quanto già programmato, finanziato e in parte appaltato, avrebbe da lavorare per almeno tre anni senza fare niente. Cita tre esempi importanti e positivi: la modifica del Fesr approvata dall’Ue, lo sblocco del centro per l’autismo di Valle di Avellino e la nuova stazione Eav di Castellammare, ribadendo che “la giunta che sarà nominata ha la fortuna di avere ereditato un programma di opere in corso che dà lavoro per almeno tre anni”.
