Di Angelo Tortora
Il giornalista Francesco Vitale è stato intervistato da CagliariNews24. Tante le tematiche affrontate tra cui il mercato, la lotta Scudetto e il futuro della Nazionale italiana di Rino Gattuso che si giocherà la vita nel play off per accedere al Mondiale, ecco le sue dichiarazioni:
Capitolo mercato, Caprile e Palestra sono tra i giocatori della rosa sarda più attenzionati dalle big. Sono pronti per un eventuale salto di qualità e cosa ti sorprende di questi giocatori?
«Caprile a me piace moltissimo come portiere, potrebbe già giocare in piazze più importanti, ma chiaramente tutte le big hanno già portieri molto forti. Solo la Juve non mi convince con Di Gregorio ma ad oggi Caprile non lo vedo per quel livello lì. Anche Palestra mi piace, è un buonissimo terzino, ed ha dalla sua anche il fatto di essere molto forte a livello fisico. Il salto per lui arriverà, magari già tornando all’Atalanta, senza dimenticare che il suo nome era già stato accostato alla Roma in sede di calciomercato».
Passiamo alla lotta scudetto che si fa sempre più interessante e in cui vince al momento l’equilibrio. Secondo te qual è la squadra più attrezzata per vincere?
«Per la squadra dovrei dire Inter, per come Conte riesce a polarizzare i campionati a girone unico dovrei dire Napoli, ma dico Milan per vari motivi. Ha praticamente vinto tutti gli scontri diretti, ha perso solo la prima all’esordio con la Cremonese, segna anche senza attaccanti, ed infine il fattore più determinante è che non gioca le coppe europee quest’anno.
Oltre a tutto questo credo che a gennaio una puntata la compreranno. Niclas Füllkrug, deludente al West Ham – dove c’è la maledizione dei numeri 9 – a Milanello può essere una validissima pedina aggiuntiva».
L’Italia è attesa dal delicato playoff contro l’Irlanda del Nord a fine marzo. Quali sono le tue impressioni? L’Italia riuscirà a qualificarsi ai prossimi Mondiali?
«Con l’Irlanda del Nord, per me non avrà particolari problemi, sono lontani i tempi dei George Best o dei Norman Whiteside. Il rischio potrebbe esserci dopo, giocando un’eventuale finale in trasferta con Bosnia o Galles. Chiaramente l’Italia è nettamente più forte, ma se dovesse giocare ad esempio a Cardiff, contro un pubblico di oltre 70.000 persone, potrebbe trovare difficoltà a livello ambientale nella gara unica. Questo con i giocatori psicologicamente con il peso della storia addosso, con la paura di non andare al Mondiale per la terza volta di fila.
È allucinante comunque che non ci sia un match di andata e uno di ritorno con una posta in palio così importante».
