Due anni fa se ne andò il capitano napoletano più capitano che c’era Antonio “Totonno Juliano” fu il prototipo dei capitani Nato a San Giovanni a Teduccio entrò ben presto nelle giovanili azzurre insieme ad altre tre colonne della storia azzurra, Montefusco, Improta e Abbondanza. Fu subito notato dagli allenatori dell’epoca i compianti Pesaola e Chi appella Con Sivori, Zoff Altafini, Panzanato, Improta, Abbondanza Cane’ fece parte di quel magico Napoli allestito dal mitico presidente Fiore che causa l’arbitraggio di Gonnella perse lo scudetto. Un altro scudetto si perse quando il Napoli di Vinicio, primo a portare la zona in Italia, contro core n grato Altafini che segnò il goal del definitivo due ad uno Dopo la vittoria in coppa Italia contro il Verona per 4-0 con super Savoldi litiga con Ferlaino concludendo la sua carriera zc napoletana nel Bologna voluto da Petisso Pesaola. Con il Napoli vince una coppa Italia, una coppa anglo italiana In nazionale vince il campionato Europeo del 1968 ed è vice campione del mondo nel 1970. Da dirigente viene sempre chiamato da Ferlaino nelle difficoltà Trasferisce la sua grinta e la sua competenza portando a Napoli un fenomeno ed un extraterrestre del calcio Il primo è Rudy Krol, olandese del calcio totale che fece impazzire Napoli intera, gli uomini per le sue giocate e le donne. Con Rino Marchesi , Musella e Krol nell’ anno del terremoto , anno infausto per la Campania intera, quel Napoli costruito da Juliano e Ferlaino sfioro ‘lo scudetto causa autogoal di Ferrario che spinse il compianto maestro Paciello a dire :” Ferrario fa l’ autogoal e Ferlaino se nadd i” Dopo quell’ anno Juliano andò via ma Napoli si ricordò di lui con uno striscione che volo’ sull’ allora San Paolo tramite un piper su cui c’era scritto :” Via Ferlaino ,torna Juliano “Questo successe nel 1982-83 quando l” accoppiata Pesaola -Ambone vinsero lo scudetto della salvezza come disse il Petisso ,salvando il Napoli da un futuro nero L’ anno dopo   tornò “Totonno ” prima con Santin e po9 con Marchesi allenatore che salvò il Napoli Il capolavoro di Juliano fu compiuto a Barcellona . La in terra Caliente la grinta del capitano ebbe la meglio sull’ arroganza catalana e il giocatore più forte di tutti i tempi, Diego Armando Maradona arrivò a Napoli il 5 luglio 1984 Poi arrivò Bagni Il braccio e la mente ed i piedi portarono poi lo storico scudetto del 10 maggio 1987.Juliano mise le basi insieme all’ amico – nemico Ferlaino alle vittorie azzurre. Juliano tornò, con l’inseparabile amico Montefusco, alla fine della disgraziata stagione 1997-98 che si concluse con l’indecorosa retrocessione dei 14 punti Non riuscì nell’ intento di far risalire il Napoli cin Ulivieri ma l’acquisto di Swoch fu la base per la promozione successiva Dimessosi iniziò la carriera di opinionista a Canale 34 nella trasmissione” Number two” portando competenza e grinta. Riconosciuto da tutti, compagni e addetti al lavoro come il capitano per eccellenza fu ricordato da una folla immensa e commossa al suo funerale che ci fu due anni fa. Con quell’ultimo abbraccio Napoli volle dire al suo figlio calcistico una sola parola per ricordare che se il Napoli ha ottenuto tutti quei successi è anche per quei clienti giorni iberici. “Grazie Capitano oh mio Capitano”

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