Nel pieno delle prime settimane da governatore della Campania, Roberto Fico imprime una forte accelerazione alla sua agenda politica, affrontando temi strutturali come l’uso dei fondi di coesione, il riequilibrio dei servizi nelle aree interne e la costruzione della nuova giunta regionale, mentre si inserisce con tono dialogante nel dibattito nazionale del centrosinistra.

Nel corso del suo intervento ad Atreju, Fico ha rimarcato l’importanza dei fondi di coesione per colmare i divari territoriali che caratterizzano regioni come la Campania, soprattutto tra le grandi aree metropolitane e l’entroterra. Lo spopolamento delle zone interne, ha spiegato, è il riflesso diretto della carenza di servizi pubblici essenziali, in particolare sanitari e scolastici: «Se una persona ha un infarto nelle aree interne deve avere la stessa possibilità di salvarsi di chi vive a Napoli o a Roma». Per il neo presidente, la coesione non può essere programmata in solitudine ma deve nascere dalla coprogettazione con i territori, con l’obiettivo di garantire diritti uniformi ai cittadini.

Fico ha poi richiamato la necessità di una programmazione più efficace delle risorse europee: «Serve un accordo con ministeri, Parlamento e Commissione Ue. Non dobbiamo essere autoreferenziali, ma capire cosa ha funzionato davvero». La Campania, ha ricordato, ha mostrato buona capacità di utilizzo dei fondi e un dialogo consolidato con Bruxelles, ma ora occorre finalizzare meglio gli interventi, soprattutto nei territori con maggiori difficoltà in termini di reddito, cultura e sanità.

Interpellato sulle divisioni del campo largo in tema di politica estera e Ucraina, Fico ha mantenuto un profilo pragmatico: «Le differenze ci possono essere, ma si costruisce sulle differenze». Quanto al dibattito sulle primarie della coalizione, ha preferito non allargare lo sguardo oltre i confini regionali: «Io sono concentrato sulla Campania». Al termine del suo intervento, il presidente ha visitato gli stand della manifestazione accompagnato da Giovanni Donzelli e dal sottosegretario Andrea Delmastro.

Parallelamente, Fico stringe sulla definizione della nuova giunta, che intende presentare prima di Natale. Il presidente ha fissato paletti chiari: niente assessori che siano stati candidati o eletti alle ultime regionali, criterio che complica la trattativa con l’area dell’ex governatore Vincenzo De Luca. Una scelta che potrebbe escludere dalla squadra figure di peso come l’ex vicepresidente Fulvio Bonavitacola, nonostante il buon risultato della lista “A testa alta”, terza forza della coalizione con l’8,34%.

Le tensioni interne si intrecciano con una rinnovata asse tra M5S e Pd. L’ipotesi più accreditata prevede Marco Sarracino alla vicepresidenza della Regione, mentre tra i democratici dovrebbero trovare posto Mario Casillo ai Trasporti e, in crescita, Teresa Armato, che potrebbe lasciare l’assessorato al Comune di Napoli per approdare in Regione. Per il Movimento 5 Stelle dovrebbe entrare in giunta una donna, con i nomi di Gilda Sportiello e Carmela Auriemma in cima alla rosa. Non mancano però frizioni: il segretario regionale del Pd Piero De Luca sarebbe critico verso alcune delle scelte che stanno prendendo forma.

Please follow and like us:
Pin Share
Facebook
YouTube