Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare due leggi regionali, una della Campania e una della Sardegna, nell’ambito dell’esame di ventinove provvedimenti approvati da regioni e province autonome. La decisione è arrivata su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Nel dettaglio, il governo ha impugnato la legge della Regione Campania n. 16 del 6 ottobre 2025, intitolata “Misure per il sostegno e lo sviluppo dell’affidamento e della solidarietà familiare”. Il provvedimento, secondo il parere dell’esecutivo, presenterebbe profili di illegittimità tali da rendere necessario l’intervento della Corte costituzionale.

É stata inoltre impugnata la legge della Regione Sardegna n. 28 del 9 ottobre 2025, relativa alle “Disposizioni in materia di attuazione del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali”. Anche in questo caso, il governo ritiene che alcune norme eccedano le competenze regionali, invadendo ambiti riservati allo Stato.

Il comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei ministri chiarisce che le impugnative verranno ora trasmesse alla Corte costituzionale, che sarà chiamata a esprimersi sulla legittimità delle disposizioni regionali contestate.

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