I risultati della politica di coesione europea continuano a essere “chiari” e in linea con l’obiettivo indicato dai trattati: ridurre le disparità tra le regioni e rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale. Lo ha ribadito il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, durante un’audizione in commissione Regi al Parlamento europeo nell’ambito della procedura di discarico del Bilancio Ue.

Fitto ha sottolineato come la valutazione di medio termine confermi l’efficacia del modello multilivello e delle regole di allocazione, in grado di garantire “un sostegno territoriale continuativo che non sarebbe potuto arrivare da soggetti privati o da altri enti pubblici”. A suo avviso, i programmi regionali risultano più aderenti ai bisogni dei territori, mentre la programmazione di Fesr, Fondo di coesione e Fondo per la transizione giusta consente di integrare le sfide locali nelle strategie nazionali.

Il vicepresidente ha spiegato che la Commissione è impegnata quotidianamente a fianco delle autorità nazionali e regionali, fornendo consulenza, rivedendo i criteri di selezione dei progetti e monitorando il rispetto delle condizioni abilitanti. Bruxelles incoraggia inoltre l’uso di procedure semplificate, mentre la revisione intermedia dei programmi – ha aggiunto – offrirà “flessibilità aggiuntiva” e permetterà di riallineare gli investimenti alle priorità dell’Unione: competitività, difesa, alloggi accessibili, gestione dell’acqua, resilienza e transizione energetica.

Parallelamente, Fitto ha annunciato l’adozione della nuova agenda Ue per le città, costruita su tre pilastri: semplicità, coordinamento e investimenti mirati. Pensata per rispondere alle esigenze delle aree urbane, l’iniziativa prevede un dialogo permanente tra Bruxelles e le città, con incontri annuali ad alto livello politico e tecnico. Tra gli strumenti, un nuovo portale europeo dedicato ai centri urbani, una piattaforma per facilitare l’accesso alle informazioni e un helpdesk operativo dal prossimo anno.

Fitto ha ricordato che “il 75% degli europei vive nelle città” e che queste aree affrontano quotidianamente sfide concrete legate a casa, sicurezza, mobilità, costi della vita e inclusione sociale. L’agenda, ha spiegato, mira a dare maggiore voce ai sindaci e a rafforzare la capacità delle città di accedere ai finanziamenti europei, tra cui un nuovo bando dell’Iniziativa urbana europea previsto per il 2026.

La Commissione evidenzia che nel bilancio 2021-2027 circa 100 miliardi di euro sono destinati a progetti urbani, con oltre 24 miliardi gestiti direttamente dalle città per sostenere strategie locali integrate.

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