Nel corso di una serie di incontri tra Caivano e Aversa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, insieme al commissario della Terra dei Fuochi Giuseppe Vadalà e alla viceministra dell’Ambiente Vannia Gava, ha fatto il punto sulle attività di contrasto ai roghi illeciti e sullo stato delle bonifiche nel territorio compreso tra Napoli e Caserta.
Mantovano ha richiamato la necessità di una piena coerenza nell’applicazione delle norme, dopo la remissione in libertà vigilata di un imprenditore arrestato ad Acerra per aver incendiato scarti tessili grazie alla nuova procedura di flagranza differita prevista dal decreto Terra dei Fuochi. «Se non tutti i soggetti coinvolti fanno la propria parte, il valore dissuasivo delle misure rischia di venire meno», ha dichiarato, riferendosi al ruolo dell’autorità giudiziaria. Il governo, ha aggiunto, continuerà a lavorare su prevenzione, contrasto e bonifica, ma «le norme hanno senso solo se applicate correttamente, tenendo conto della gravità dei danni arrecati al territorio».
Durante la riunione della Cabina di regia all’Episcopio di Aversa, Mantovano ha evidenziato i progressi compiuti grazie al decreto-legge 116, arricchito in sede di conversione anche dalle istanze territoriali. L’adozione di strumenti come droni, rilevazione satellitare e sistemi per la flagranza differita ha ampliato la capacità di intervento delle forze dell’ordine. Il sottosegretario ha sottolineato l’importanza di rendere pienamente operativa la control room e di mettere a sistema gli impianti di videosorveglianza già presenti nei Comuni, per garantire un monitoraggio omogeneo.
Sul fronte delle bonifiche, Mantovano ha ricordato che i tempi sono inevitabilmente più lunghi rispetto ai controlli, ma che il lavoro impostato dal commissario Vadalà procede con risorse adeguate. «La parola chiave è continuità», ha affermato, ribadendo anche il ruolo cruciale dei vescovi come interlocutori diretti delle comunità locali.
Il commissario straordinario Giuseppe Vadalà ha illustrato i risultati ottenuti dalla fase avviata lo scorso 15 settembre: 1.100 tonnellate di rifiuti già rimosse, che diventeranno 2.700 entro fine mese. È in arrivo l’aggiudicazione di una gara da 22,5 milioni di euro per tre macro-lotti: 11 milioni destinati all’area di Napoli, 6 milioni a quella di Caserta e 2 milioni al sito di Ponte Riccio. Sono attualmente 14 i siti sui quali sono partite le bonifiche, con interventi prioritari nelle aree vaste di Lo Uttaro (Caserta) e Giugliano (Napoli).
Anche la viceministra dell’Ambiente Vannia Gava, partecipando al tavolo di Aversa, ha definito il decreto 116 «un passo fondamentale per la tutela ambientale», confermando ricadute immediate in termini di controlli, sequestri e sanzioni. Gava ha annunciato un potenziamento della control room con l’integrazione delle telecamere finanziate dal Mase, l’ampliamento dei fondi per caratterizzazioni e bonifiche e un maggiore coinvolgimento di Ispra e del Sistema nazionale per la protezione ambientale a sostegno delle Procure. Particolare attenzione sarà rivolta anche alla rigenerazione delle aree risanate, per restituire valore sociale ai territori.
