Oggi le giornaliste e i giornalisti italiani incrociano le braccia, proclamando uno sciopero che mette in luce le profonde criticità di un settore fondamentale per la democrazia del Paese.

La mobilitazione, indetta dalla Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana), affonda le radici nella scadenza decennale del contratto di lavoro e nella denuncia di un settore in crisi, tra tagli, mancanza di investimenti, diminuzione delle libertà e del pluralismo dell’informazione. Lo sciopero si svolgerà dalle 5,30 di questa mattina alle 5,30 di domani.

Interessa i quotidiani, che non saranno in edicola nella giornata di sabato, mentre oggi si fermano radio, televisioni e portali di informazione.

La segretaria della FNSI Alessandra Costante
La segretaria della FNSI Alessandra Costante (@fnsi)
28/11/2025

La posizione della FNSI: dieci anni di stallo e sfruttamento

Il comunicato sindacale della Fnsi è perentorio: lo sciopero è una reazione alla mancata attenzione degli editori della Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) nei confronti di un mestiere che è “presidio fondamentale per la vita democratica”. La causa immediata è il blocco contrattuale che perdura da dieci anni. In questo periodo, la Fnsi denuncia una riduzione degli organici e delle retribuzioni attraverso strumenti come stati di crisi, licenziamenti e prepensionamenti.

Il sindacato chiede un aumento in linea con gli altri contratti collettivi e rifiuta la proposta degli editori, giudicata irrisoria e aggravata dalla richiesta di tagliare il salario dei neoassunti.

La richiesta è di un contratto nuovo che tuteli i diritti, regoli l’uso dell’Intelligenza artificiale che senza regole, rischia di ridurre gli spazi di libertà, autonomia e pluralismo dell’informazione e ottenga l’equo compenso per i contenuti ceduti al web, per garantire l’autorevolezza e l’indipendenza economica dei professionisti.

Il Presidente FIEG Andrea Riffeser Monti
Il Presidente FIEG Andrea Riffeser Monti (@fieg)
28/11/2025

La replica della FIEG: concorrenza sleale e necessità di modernizzazione

La Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) respinge le accuse della Fnsi e offre una visione differente della situazione del comparto.
Gli editori affermano di aver realizzato ingenti investimenti per la qualità, la libertà dell’informazione e l’occupazione, pur in un contesto economico “drammatico” caratterizzato da un dimezzamento dei ricavi. Affermano inoltre di aver evitato licenziamenti grazie al ricorso a norme di settore, sempre col consenso sindacale.

La crisi della sostenibilità finanziaria è attribuita principalmente alla concorrenza sleale degli Over The Top (OTT) come Google e Meta, che sfruttano economicamente i contenuti editoriali trattenendo la maggior parte dei ricavi pubblicitari.

La Fieg accusa il sindacato di aver limitato la trattativa a richieste economiche, non volendo affrontare la complessiva modernizzazione di un contratto antiquato e l’introduzione di regole più flessibili per favorire l’assunzione di giovani. Gli editori sostengono che il recupero dell’inflazione sia stato garantito dal sistema di scatti in percentuale e di aver comunque offerto un riconoscimento economico importante, superiore all’ultimo rinnovo del 2014. Riguardo ai collaboratori, ribadiscono di agire nel rispetto dell’accordo del 2014, ma lamentano l’indisponibilità sindacale a migliorarlo. Sull’Intelligenza Artificiale, la Fieg si dichiara pronta a un approccio etico e all’adozione di Codici che tutelino professione e lettori, ma ritiene che la soluzione non risieda in norme limitative di utilizzo destinate a essere superate. La Fieg conclude auspicando che il confronto riprenda in termini più realistici e senza pregiudizi, con la volontà di investire sui prodotti e sulla valorizzazione della professionalità per affrontare le sfide future.

Rai, Radio Televisione Italiana
Rai, Radio Televisione Italiana (@rai)
28/11/2025

L’informazione garantita dal servizio pubblico durante lo sciopero

L’informazione del servizio pubblico verrà garantita dai Comitati di redazione sotto la responsabilità del direttore di testata.

Radio 1, Radio 2 e Radio 3 garantiscono due edizioni del Gr, ciascuna della durata di circa 6 minutiStessa modalità per Tg1. Tg2, Tg3 e Rainews 24.  Le testate regionali dovranno assicurare una edizione di 5 minuti. Questi notiziari saranno in onda nelle fasce di maggiore ascolto.

Il Televideo verrà aggiornato la mattina il pomeriggio e la sera e Rainews.it assicurerà due aggiornamenti quotidiani. 

In caso di calamità naturali o eventi di cronaca di rilevante impatto sociale che costituiscano eventi imprescindibili per l’utenza dell’informazione radiotelevisiva pubblica, i Comitati di redazione garantiranno la riattivazione del servizio non appena possibile mediante tempestiva comunicazione ai giornalisti interessati.

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