Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania, rivendica con forza l’emendamento sul condono edilizio presentato da FdI alla vigilia del voto regionale. In un’intervista a La Stampa, Cirielli definisce la misura “un atto di giustizia”, ricordando che “nel 2003 tutta Italia ha avuto un condono e la Campania, per colpa del centrosinistra, non ne ha potuto usufruire. Se il Parlamento darà al presidente della Regione l’opportunità di riaprire quei termini, io la userò. Non vedo perché i campani debbano essere trattati da cittadini di serie B”.
Alle critiche sulla tempistica dell’emendamento, arrivato a pochi giorni dalle elezioni, il candidato replica: “È una battaglia che portiamo avanti da anni. Ho presentato una proposta simile nelle due legislature precedenti, ma allora eravamo all’opposizione. Ora, visto che faccio parte del governo, l’ha presentata la collega Vietri. Farlo uno o due anni fa sarebbe stato inutile, con il centrosinistra alla guida della Regione. Ora c’è la possibilità di cambiare”. E aggiunge con sicurezza: “Io vincerò. E comunque riapriremo il condono: poi sarà responsabilità del presidente della Regione decidere se sfruttarlo”.
Cirielli interviene anche sul tema dell’autonomia differenziata, rilanciato dalla Lega: “È un’intesa politica che giuridicamente non significa nulla. La vera questione è garantire al Sud i fondi necessari affinché siano tutelati i livelli essenziali delle prestazioni. Da presidente mi batterò contro qualunque cosa penalizzi la Campania: non permetterò che venga tolto un euro alla nostra regione”.
Sul botta e risposta con Roberto Fico, che aveva definito “impossibile” aumentare le pensioni con fondi europei, Cirielli ribatte: “Usarli per dare un contributo a reddito e pensioni si può fare. Ho chiesto conferma all’Inps e al ministero del Lavoro: è una cosa già fatta da altre regioni. Fico invece voleva usare quei fondi per il reddito di cittadinanza…”. E rilancia sull’inceneritore di Acerra: “Tempo fa diceva che lo avrebbe chiuso subito. Ora ammette che non si può, e parla di dieci o vent’anni. Un bagno di realtà, visto che negli ultimi dieci anni non hanno fatto nulla per completare il ciclo dei rifiuti”.
Critico anche sull’uscita della Campania dal piano di rientro sanitario, celebrata dal governatore uscente Vincenzo De Luca: “Non è una buona notizia. Il ministero della Salute farà ricorso perché la Campania è stata bocciata sui Lea. Abbiamo scarsi risultati sugli interventi salvavita, un livello di prevenzione basso e metà delle ambulanze necessarie. Bisogna invertire la rotta: assumere nuovo personale e abbattere le liste d’attesa attraverso il convenzionamento”.
