Più che vederlo dimostrare le sue tecniche sul tatami, per comprendere quanto Luigi Busà sia ormai un personaggio trasversale, che trascende il karate, c’è da ascoltarlo mentre si mette a nudo con ragazzini e ragazzine che pendono letteralmente dalle sue labbra, consapevoli che a confessarsi è l’Oro nel kumite (combattimento a contatto controllato, n.d.a.) alle Olimpiadi di Tokyo. Eppure, ha perfettamente senso, perché in qualche modo è la rappresentazione plastica degli ideali portati avanti dal progetto Game UPI. Ovvero l’iniziativa promossa dall’Unione delle Province d’Italia, in collaborazione col Fondo del Dipartimento delle Politiche Giovanili, che finanzia la realizzazione di iniziative sinergiche, capaci di coinvolgere istituzioni, mondo della scuola e associazioni sportive.

Non a caso, il “Gorilla di Avola” è stato il simbolo dell’evento che ha avuto luogo presso la Polisportiva Karate Team Capasso: il suo stage diventa l’ideale chiusura di un programma ambizioso portato avanti proprio dal padrone di casa, il Maestro Nicola Capasso, con l’obiettivo di sostenere i valori dell’attività sportiva come strumento globale di inclusione. Del resto, da sempre l’associazione fa da punto di riferimento sul territorio per giovani e meno giovani, diffondendo con passione e impegno i princìpi del karate e più in generale dell’attività fisica, svolta sia a livello ludico che agonistico.

Se la Polisportiva diventa quindi la prima in Campania a realizzare questo progetto, promosso dalla Provincia di Caserta, il binomio Busà-Capasso non è nuovo a costruire una squadra virtuosa. Si potrebbe dire, senza paura di spavalderia, che Luigi ha scelto Nicola, ed al contempo, Nicola ha scelto Luigi: uno stiloso, l’altro più pratico. Ma talmente complementari da raggiungere un perfetto equilibrio, non solo sul tatami.

Le cose che restano, e contano davvero, le mette decisamente in chiaro Capasso: “Il momento più atteso è stato senza dubbio l’allenamento sociale con Busà. La presenza di quello che ormai a tutti gli effetti è uno dei simboli mondiali del karate ha entusiasmato atleti e spettatori, regalando emozioni autentiche, consigli tecnici e un esempio concreto di come la passione, la disciplina e il rispetto possano fare dello sport una vera scuola di vita. Più in generale, l’affluenza alla manifestazione è stata eccezionale, con tantissime persone che hanno voluto condividere con noi questo momento di festa. Confermando ancora una volta quanto lo sport sia un linguaggio universale capace di unire…”.

Uno dei pregi di Capasso è proprio la capacità di coinvolgere un mucchio di personalità all’apparenza assai diverse tra loro. Ma tutte accomunate dal comprendere l’importanza di esserci. Rispondere sempre presente se c’è da stare tra la gente. “Abbiamo avuto l’onore di ospitare il Generale dei Carabinieri Domenico Cagnazzo, oltre alla presenza del Presidente della Provincia di Caserta. La loro partecipazione ha testimoniato la vicinanza delle istituzioni al mondo dello sport e ai giovani del territorio. Doveroso inoltre ringraziare i tecnici delle diverse specialità, che si sono alternati sul palco e in pedana, rendendo la manifestazione ancora più coinvolgente e spettacolare, creando un’atmosfera di grande energia e condivisione: pattinaggio artistico (la maestra Gioia Autorino), pallavolo, basket (coach Giovanni Industria), boxe (il tecnico Antonio Palma). E ancora, Alan Valerio, spettacolare nel coordinare la performance di danza aerea, e Sandra Corvino, che ha curato con eleganza e dedizione il settore danza…”.

In definitiva, la Polisportiva Karate Team Capasso resta uno dei principali punti di riferimento per il territorio e per i giovani, portando avanti con passione e impegno i valori dello sport per tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGGI ANCHE: 

L’allenatore della Nazionale, Talarico: “Dopo l’en plein alle qualificazioni, il karate italiano guarda al Mondiale con fiducia”

Please follow and like us:
Pin Share
Facebook
YouTube