In vista delle elezioni regionali in Campania, Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra e viceministro degli Esteri, punta a intercettare anche gli elettori del presidente uscente Vincenzo De Luca. In un’intervista a QN Quotidiano Nazionale, Cirielli definisce De Luca “un governatore amato a targhe alterne, spesso per il suo atteggiamento da ‘uomo forte’, da dittatore peronista”, pur riconoscendo che “l’unico lascito positivo è l’agricoltura”. Non a caso, sottolinea, “l’assessore Nicola Caputo, artefice di quei successi, ha lasciato la coalizione per schierarsi con noi”.
Secondo Cirielli, temi come sanità e lavoro “superano il politichese destra-sinistra” e possono attrarre anche una parte dell’attuale elettorato del centrosinistra. Critiche, invece, alle accuse lanciate dal candidato Roberto Fico sull’autonomia differenziata: “È un dibattito ridicolo su un’autonomia che non esiste. Quella vera l’ha fatta il Pd modificando il Titolo V. Noi la miglioriamo, basando i Lep sui bisogni medi e non sulla spesa storica. Sarò netto: o l’autonomia non si farà perché mancano i soldi per i Lep, oppure, se ci sono, sarà un vantaggio per il Sud”.
L’obiettivo, afferma, è rilanciare la Campania “con i fondi che la sinistra non è stata capace di utilizzare”: finora, sostiene, è stato impegnato “solo il 30 per cento del Fondo sociale europeo, il 16 per cento del Fondo europeo di sviluppo regionale e il 14 per cento dei Fondi di coesione”.
Il programma di Cirielli si articola su quattro assi: sanità, sicurezza, lavoro e ambiente, con un utilizzo mirato delle risorse europee. Tra le proposte, “un’agenzia esterna per fare il punto sui livelli di assistenza”, nuove assunzioni nella sanità grazie ai fondi messi a disposizione dal ministro Orazio Schillaci, il sostegno ai Comuni per potenziare le polizie locali con mezzi avanzati, e un uso più efficace del Fse per creare occupazione e aiutare le imprese.
Sul fronte infrastrutture, l’idea è destinare i Fondi di coesione al miglioramento di porti, aeroporti, ferrovie e autostrade. Netta, invece, la contrarietà a opere che Cirielli considera “frutto della megalomania politica”, come “il faro che vorrebbe costruire Vincenzo De Luca a Napoli”.
