Paura in Irpinia nella serata di sabato 25 ottobre, quando una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 è stata registrata alle 21.49 con epicentro a un chilometro a sud di Montefredane, in provincia di Avellino. Il sisma, avvertito distintamente in gran parte della Campania, ha spinto molte persone a scendere in strada, soprattutto nel capoluogo e nei comuni della valle del Sabato.

Secondo i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si tratta dell’evento più forte di una sequenza sismica iniziata il giorno precedente, con otto scosse registrate complessivamente. “Siamo in una soglia di attenzione molto elevata perché è un’area molto sensibile e ad alta pericolosità”, ha spiegato all’Adnkronos Maurizio Pignone, sismologo dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Ingv, presente sul posto al momento della scossa.

Pignone ha precisato che l’area interessata “non coincide con quella del sisma del 1980”, ma si trova circa 30 chilometri più a nord rispetto all’epicentro del devastante terremoto che colpì l’Irpinia 45 anni fa. Subito dopo la scossa, i centralini dei vigili del fuoco sono stati sommersi da centinaia di telefonate di cittadini impauriti che chiedevano informazioni. Le verifiche dei tecnici e delle autorità locali, coordinate dal capo della Protezione civile della Campania, Italo Giulivo, e dal comandante dei vigili del fuoco di Avellino, Mario Bellizzi, non hanno finora evidenziato danni strutturali o feriti.

La Prefettura di Avellino ha confermato che non si registrano criticità particolari, ma in via precauzionale sono stati attivati i Centri Operativi Comunali (C.O.C.) su tutto il territorio provinciale per monitorare l’evoluzione della situazione e garantire assistenza alla popolazione.

Per ragioni di sicurezza, il Comune di Avellino ha disposto la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì 27 ottobre, così da consentire ulteriori controlli sugli edifici scolastici.

Please follow and like us:
Pin Share
Facebook
YouTube