Di Angelo Tortora
“È del tutto evidente che questa manovra di bilancio è una ‘manovrina’, un provvedimento senza alcuna scelta per la crescita, senza una vera misura a sostegno degli stipendi, senza un aiuto vero al sistema delle imprese italiane colpite dai dazi dell’ ‘amico’ Trump. Ed ancora più evidente come questa maggioranza sia divisa: la confusione sulla cedolare secca e gli affitti brevi, la retromarcia sui bonus edilizi e la mancanza di coperture credibili ci mostrano un governo che naviga a vista. Mentre gli italiani pagano bollette, mutui e tasse più alte, aumentano ancora di più le accise sul gasolio che Meloni prometteva di ridurre e gli aumenti non vanno nemmeno al trasporto pubblico. La maggioranza si divide su ogni voce del bilancio. Ma ora si va oltre: per tenere i conti in ordine la manovra prevede che si definanziano pezzi importanti di investimenti per il trasporto pubblico: -50 milioni per la metro c di Roma, -15 per la M4 di Milano, -15 per il collegamento tra Afragola e la metro di Napoli. Non contento il governo taglia altri 13 milioni al fondo per la mobilità sostenibile. Tagli che peseranno sui bilanci degli enti locali che per reperire le risorse mancanti taglieranno ancora di più servizi ai cittadini. Si tratta di una scelta inaccettabile che contestiamo. Ci chiediamo se i partiti della maggioranza abbiano letto il testo bollinato visto le reazioni soprese e scomposte del vice premier Tajani. Per noi è assolutamente necessario che questi fondi siano ripristinati: non è possibile che ieri rispunti un fondo a disposizione dei parlamentari che corrisponde a circa 100 milioni e oggi si scoprano questi tagli al trasporto pubblico locale”. Così ha dichiarato il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
Manovra: Misiani (Pd), nella maggioranza è tutti contro tutti sulla manovra bilancio
“Sulla manovra di bilancio è ormai tutti contro tutti nella maggioranza. I nodi si moltiplicano di giorno in giorno: dal contributo ‘spintaneo’ imposto alle banche, alla tassazione maggiorata sugli affitti brevi — figlia di nessuno ma viva e vegeta nel testo bollinato — fino alla stangata sui dividendi che non piace a Tajani e ai fondi per le metropolitane di Milano e Roma tagliati sotto il naso di Salvini. E non è finita qui: altre sorprese verranno fuori nei prossimi giorni.” Lo afferma Antonio Misiani, responsabile Economia del Partito Democratico. “È la conferma che questa manovra è debole, confusa e priva di visione. Un provvedimento tirato su alla meglio, frutto di compromessi al ribasso tra partiti che ormai si contendono le bandierine da piantare sulla testa dei contribuenti. Invece di occuparsi seriamente di crescita, salari e investimenti, il governo Meloni litiga su tutto e lascia il Paese nella stagnazione. Uno spettacolo indecoroso.”
