Nel carcere di Secondigliano prende il via “Un chicco di speranza”, un progetto di formazione e reinserimento sociale dedicato a dieci detenuti. L’iniziativa offre corsi per apprendere l’arte del caffè, dalla coltivazione del chicco alla preparazione al bancone, e attività di manutenzione tecnica delle macchine da bar.
All’interno dell’istituto sarà inoltre realizzata una piccola piantagione di caffè su un terreno di 10.000 metri quadrati, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, per individuare la varietà più adatta al terreno.
Il progetto nasce con il sostegno della Diocesi di Napoli, dell’istituto penitenziario e della magistratura di sorveglianza, con l’obiettivo di offrire ai detenuti opportunità concrete di reinserimento e cittadinanza attiva.