di Rosario Caracciolo

Il cosiddetto campo largo rischia di trasformarsi in una maionese impazzita, nascondendo dietro la retorica dell’unità profonde contraddizioni e un opportunismo politico senza freni. Lo denuncia Felice Iossa, già sottosegretario all’Industria: “I Cinquestelle, per dieci anni opposizione di Vincenzo De Luca, oggi chiamati a garantirne la continuità: una contraddizione politica enorme”.

Secondo Iossa, la Campania paga il prezzo di conflitti continui tra De Luca e il Pd, rendendo ingovernabile la regione. Il PSI, un tempo casa dei riformisti, rischia di diventare una “Circumvesuviana piena di passeggeri abusivi”: non si può candidare chi ha offeso in modo indegno Bettino Craxi e un sindaco socialista che ha dato tutto se stesso al partito.

“Il cosiddetto codice etico è ormai uno strumento di comodo”, aggiunge Iossa, “usato per saltare dal giustizialismo al garantismo secondo convenienza. È una vera e propria campagna acquisti di ex amministratori in fuga”.

Il messaggio è chiaro: il PSI non può barattare dignità e storia per poltrone. La vera scelta è tra opportunismo e coerenza, tra una sinistra confusa e una cultura riformista che rimane fedele ai propri valori.

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