Donald Trump ha firmato l’accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheik. Poco dopo è toccato al presidente egiziano al Sisi, con cui co-presiede il vertice egiziano sul futuro della Striscia, al presidente turco Erdogan e al premier del Qatar, tutti Paesi mediatori dell’accordo. Il pubblico ha tributato un applauso.
Tutti i 20 ostaggi ancora in vita sono stati consegnati stamattina all’Idf dopo essere stati prelevati dalla Croce Rossa: i primi sette sono stati liberati alle 7 ora italiana, gli altri 13 rilasciati un paio di ore dopo. Dopo 738 giorni di agonia non ci sono più prigionieri nelle mani di Hamas. Atteso nel pomeriggio l’inizio della consegna dei corpi degli ostaggi deceduti. Una Piazza degli ostaggi gremita a Tel Aviv ha seguito in diretta il momento storico.
“Ci riuniamo in un giorno di profonda gioia, di speranza crescente, di fede rinnovata e, soprattutto, un giorno per rendere il nostro più profondo ringraziamento all’Onnipotente Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Dopo tanti anni di guerre incessanti e pericoli senza fine, oggi il cielo è sereno, le armi tacciono, le sirene non suonano più e il sole sorge su una Terra Santa finalmente in pace. È l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”. Così il presidente Usa Donald Trump nel suo discorso alla Knesset, secondo estratti del discorso diffusi dalla Casa Bianca.
”La ringrazio personalmente a nome di tutta la nazione per il ritorno degli ostaggi”, oggi ”sono tutti tornati a casa” in Israele. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rivolgendosi al presidente degli Stati Uniti Donald Trump intervenendo alla Knesset e dandogli il ”benvenuto a Gerusalemme, nostra capitale eterna”.