È morta nel pronto soccorso dell’Ospedale del Mare di Napoli dopo essere stata sedata e legata al letto perché, secondo quanto riferito, si alzava spesso disturbando gli altri pazienti. La vittima, indicata con il nome di fantasia Cristina, aveva 39 anni e soffriva di crisi epilettiche.
Secondo la ricostruzione dei familiari, la donna era arrivata al pronto soccorso il giorno prima, trasportata da un’ambulanza del 118. Dopo diverse ore di degenza e un primo allontanamento per errore dal presidio, era stata nuovamente registrata per un secondo ingresso. Nella notte, però, la situazione è precipitata: Cristina è stata sedata e poi legata al lettino a causa di uno stato di agitazione. Poco dopo è stata colta da un arresto cardiaco che si è rivelato fatale, nonostante i tentativi dei medici di rianimarla.
A vedere la donna in quelle condizioni è stato solo il cognato, che oggi, insieme al marito e al resto della famiglia, chiede giustizia e ha deciso di rivolgersi alla Procura di Napoli. L’avvocato Amedeo Di Pietro, che assiste i familiari, ha depositato una denuncia chiedendo l’apertura di un’indagine per accertare eventuali responsabilità.
Il legale ha avviato anche indagini difensive, raccogliendo elementi che – sostiene – sollevano dubbi sulla gestione del caso, considerando che dalle analisi non sarebbero emersi parametri critici.
L’avvocato Di Pietro si era già occupato di un episodio simile avvenuto nello stesso ospedale nel 2019: la morte di Alfredo Fico, 25 anni, deceduto durante un trattamento sanitario obbligatorio, anche lui trovato legato al letto.